Frutti dimenticati, castagne, olio, vino, salumi e formaggi: l’autunno, si sa, è stagione di mille sapori e lungo la Strada della Romagna non mancano fiere e appuntamenti per lasciarsi conquistare da prelibati prodotti tipici.
Mentre l’aria diventa più frizzante, l’organizzazione di un week-end o di una gita fuori porta per deliziare il palato può diventare l’occasione per visitare luoghi storici e culturali particolarmente interessanti.
A Cotignola, ad esempio, chi partecipa nel primo week-end di ottobre alla Sagra del vino tipico con la tradizionale pigiatura dell’uva e le animazioni in piazza, può visitare la bellissima Pieve di Barbiano nell’omonima frazione. Si tratta di una delle numerose pievi romaniche che, disseminate lungo la pianura ravennate, compongono un itinerario artistico-spirituale ricco di fascino.
Nella vicina Alfonsine, invece, la tradizionale Festa dell’uva di metà mese, oltre a una tappa per l’acquisto di vini, liquori o prodotti gastronomici al punto vendita della cooperativa Le Romagnole, può essere abbinata a una visita a Casa Monti. In questo edificio si trovano sia il centro di educazione ambientale della Bassa Romagna sia il museo dedicato al poeta di casa Vincenzo Monti.
Gli amanti della letteratura troveranno interessante anche puntare il navigatore verso Il Cardello di Casola Valsenio, la casa in cui lo scrittore faentino Alfredo Oriani compose tutte le sue opere. Il momento ideale per andarci è tra il secondo e il terzo week-end di ottobre per non perdersi la tradizionale Festa dei frutti dimenticati e del marrone di Casola Valsenio un vero turbinio di sapori. Per chi non riuscisse a essere presente in queste date un’ottima alternativa è abbinare comunque la visita culturale a una degustazione di vini, olio e confetture locali presso una delle tante aziende agricole del territorio, come Tenuta Nasano o Fondo Renzuno.
Tra fine ottobre e inizio novembre è sempre il vino a offrire gli itinerari più stuzzicanti sul territorio ravennate.
A Ravenna la tre giorni di “GiovinBacco Sangiovese in festa” è una ghiotta occasione per unire la degustazione dei vini tipici romagnoli a una visita lungo il percorso museale del capoluogo oppure per cimentarsi in uno dei laboratori di riscoperta del lavoro agricolo proposti dall’agriturismo Ca’ Ridolfi di Gambellara tra corsi di tessitura e preparazione di formaggi, piadina e ricotta.