Degrado e bracconaggio in Pialassa a Ravenna, Slow Food: «Ora c’è luce in fondo al tunnel»
«Speriamo sia la volta buona, siamo fiduciosi che si possa finalmente andare nella giusta direzione». Mauro Zanarini, presidente di Slow Food Ravenna, è stato uno dei promotori, insieme al Comitato difesa Pialassa del Piombone e Baiona, dell’ultimo incontro teso a capire come salvare la situazione di quella che definisce una valle degradata e senza ricambio d’acqua: «Fino a oggi, sul tema, c’è stato un silenzio totale ma il discorso è più che mai attuale. E molti di coloro che ne parlano, in Pialassa non sono mai andati. Al momento siamo davanti a una doppia situazione: sul Piombone è tragica, sulla Baiona è ancora salvabile». Zanarini punta il dito contro un progetto, quello di Autorità Portuale, a suo parere fallimentare: «Lo dicevamo quindici anni fa e lo ribadiamo ora: sono stati spesi 32 milioni di euro di risorse pubbliche per distruggere, in fin dei conti, quella che era una delle valli più pescose d’Italia. Per correggere quel progetto ci vorrebbero altrettanti soldi, una strada impossibile da percorrere». L’alternativa secondo Slow Food è tornare alle origini: «Ci vorranno quarant’anni per ripristinare quanto è stato perduto sul Piombone. Utile sarebbe aprire uno spazio affinché i pesci tornino in valle, una zona che ci interessa dal punto di vista naturalistico quanto produttivo, perché i due aspetti devono sempre andare di pari passo. Il Comune ci è sembrato attento e deciso a metterci le mani». Sul fronte della Baiona, poi, c’è un’altra questione: «Abbiamo denunciato un incredibile bracconaggio ittico in un’area ricca di vongole che fa gola a molti. Un’area dove vorremmo implementare allevamenti estensivi, recuperando il mercato del pesce di Porto Corsini e Marina di Ravenna. Nel futuro, se la luce in fondo al tunnel che intravedo sarà tale, ci sarà una cooperativa di pescatori che gestiranno un laboratorio, uno spaccio e un ristorante con pesce pescato in giornata. Risanare la valle significa poterla presidiare, far ripartire certe attività, e studiare percorsi turistici». (s.manz.)