| Ramin Bahrami e Danilo Rea suonano insieme a Russi
Inutile girarci intorno, l’incontro a due pianoforti tra Ramin Bahrami e Danilo Rea è uno degli eventi più attesi dell’interno cartellone regionale Crossroads, e il teatro Comunale di Russi – storicamente legato al calendario di Jazz Network – avrà l’onore di ospitare i due musicisti sabato 21 aprile alle 21.
Dato il background diverso, ma in realtà nemmeno troppo, tra i due protagonisti del piano classico e jazz di oggi, era quasi inevitabile che il terreno d’incontro fosse sulle note e le composizioni di Bach. «Bach is in the Air» è infatti il titolo del concerto di Bahrami e Rea, che da un lato sembra riassumere l’arte musicale di Bach in una delle sue forme più canoniche, l’«Air», ma dall’altro ammicca maliziosamente alla celebre canzone Love Is in the Air di John Paul Young. Ed è una scelta, quest’ultima, con la quale il pianista di origini iraniane Ramin Bahrami chiarisce che una carriera votata interamente a Bach non lo ha fossilizzato. Così dopo dischi classici con tutti i crismi (capaci però di scalare le classifiche di vendita), un’attività didattica e letteraria proficua e la presenza assidua in tantissimi cartelloni (anche nella nostra regione), Bahrami ha pensato di riprendere il contatto con quell’improvvisazione che nella musica barocca esisteva eccome, salvo poi sparire dalle prassi del concertismo classico. Per questa sortita a cavallo tra i generi il partner ideale era proprio Danilo Rea, che è artista «residente» di Crossroads 2018, e i cui studi classici non possono sfuggire all’orecchio attento di Bahrami.
In definitiva Bahrami, alla prima tastiera, continuerà a fare ciò che sa far meglio: interpretare lo spartito bachiano. E al suo fianco Rea, dopo averne colto lo spunto, si impossesserà delle sue note per usarle come plancia per lanciarsi nella libera reinterpretazione. L’intreccio delle tastiere permette a volte di distinguere chiaramente il contrappunto bachiano dalla decorazione improvvisata, altrove le linee si fondono in un perfetto incastro. Il risultato è – o dovrebbe essere – una sorprendente fantasia a quattro mani. (f.sav.)