L’analisi di Cia, Coldiretti, Confagricoltura e Copagri: «Si prospetta una vendemmia coi fiocchi»

12 Settembre 2015 Economia
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Sarà una vendemmia con i fiocchi. Se il tempo tiene per un’altra settimana la vendemmia 2015 sarà ricordata come una delle migliori degli ultimi anni per qualità e quantità. «Il favorevole andamento della stagione ha creato le condizioni ideali per la qualità delle uve e del vino, ed ha portato ad un aumento medio delle produzioni del 5%-7% rispetto al 2014», spiega Danilo Verlicchi direttore di Confagricoltura Ravenna, ricordando che la nostra provincia, con circa 16.000 ettari coltivati a vigneto, è la prima dell’Emilia-Romagna per superficie vitata. «Le varietà precoci come Chardonnay e Pinot sono già state raccolte - precisa Danilo Misirocchi presidente della Confederazione italiana agricoltori di Ravenna -, ma il grosso della vendemmia comincia per noi dal 14 al 19 settembre».
Si parte con l’Albana, che ha ottenuto la denominazione di origine controllata e garantita (Docg), si prosegue con Merlot, Trebbiano e Pagadebit per concludersi nella prima decade di ottobre con il Sangiovese, produzione di punta della viticoltura ravennate. «L’estate torrida ha favorito un prodotto buono e sano - aggiunge Misirocchi - e, incrociando le dita, ci aspettiamo una vendemmia di ottima qualità, a differenza di quella dell’anno scorso, che è stata una delle peggiori degli ultimi vent’anni».
Per Massimiliano Pederzoli presidente di Coldiretti Ravenna, sarà un’annata eccezionale «anche se c’è ancora parecchio da lavorare in campagna. La qualità si preannuncia notevole specie per le gradazioni di Trebbiano e Sangiovese che, al momento sono molto buone».
Secondo Domenico Zauli Naldi, responsabile del settore vitivinicolo di Confagricoltura «le gradazioni sono alte, ma senza inutili eccessi, perfette per vini che non richiedono troppa tecnologia in fase di trasformazione. La buccia degli acini è spessa, più resistente quindi se dovessero verificarsi piogge in settembre. Se il caldo di luglio e agosto ha privato di acidità le uve bianche precoci - precisa Zauli Naldi - il ritorno di forti escursioni termiche fra giorno e notte dovrebbe garantire una perfetta e progressiva maturazione delle uve tardive, con caratteristiche di qualità decisive per i vini da grande annata».
Per Gennaro Di Tirro, vicepresidente di Copagri Ravenna «l’estate calda ha favorito anche la sanità delle uve, evitando così qualche trattamento, senza però quell’anticipo di maturazione che ci si aspettava».
Se nel 2014 nella nostra provincia sono stati raccolti due milioni e mezzo di quintali di uva per una produzione di due milioni e duecentomila ettolitri di vino, quest’anno le aspettative sono decisamente migliori. «Visto il prodotto buono - sostiene Verlicchi - auspichiamo anche un prezzo adeguato. Dovremo però confrontarci con la concorrenza degli altri paesi, prima fra tutti la Spagna dove il costo della manodopera è esattamente la metà rispetto all’Italia. E’ chiaro che così perdiamo fette importanti di mercato, specie nella fascia medio-bassa. C’è anche da dire che se da un lato siamo i migliori produttori al mondo di vino, dall’altro la parte commerciale e di valorizzazione va decisamente migliorata. L’aggregazione resta, a mio avviso, il problema principale della nostra agricoltura».
Per Misirocchi «parlare di mercato è prematuro anche se preoccupa la diminuzione dei consumi interni», mentre Pederzoli e di Tirro si augurano che «a fronte delle ottime caratteristiche delle uve vi sia un’adeguata risposta dei mercati e che non vi siano speculazioni, sofisticazioni o adulterazioni che rovinerebbero il mercato».
Altro problema sono le norme che regolano il settore. Coldiretti ha calcolato che per arrivare dalla vigna alla bottiglia occorrono più di 70 pratiche burocratiche da presentare a oltre 20 diversi soggetti istituzionali per una mole di tempo che impegna il vitivinicoltore in media 100 giornate all’anno. «Per ridurre l’impatto burocratico - spiega Pederzoli - abbiamo presentato una serie di proposte confluite nel testo Unico in discussione in Parlamento che possono eliminare almeno 40 tra adempimenti e registri con una riduzione del 50% del tempo dedicato alle scartoffie».

Barbara Fichera
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