«Martedì d’estate» in chiaroscuro: pubblico stabile, meno operatori e qualche polemica

Un bilancio con alcuni evidenti chiaroscuri per i «martedì d’estate». Il tradizionale appuntamento con i mercatini di luglio nel centro storico faentino, quest’anno gestiti per la prima volta dal consorzio di commercianti ed operatori denominato «Faenza C’entro», sembra non abbia soddisfatto tutti allo stesso modo. Pubblico tutto sommato in equilibrio rispetto al passato, anche alla luce delle importanti novità e ritorni di qualità (mercatino dell’antiquariato e pic-nic in piazza), meno adesioni tra gli operatori e qualche polemica tra commercianti e negozianti del cuore urbano su certe decisioni gestionali ed organizzative, che non permettono di dare una promozione totale all’evento.
Per il presidente del consorzio Sergio Scipi «in via generale, anche alla luce di alcune polemiche che si sono innescate, il bilancio della manifestazione dal nostro punto di vista è positivo e ci fa ben sperare per il futuro». Stesso metro di misura e stesso giudizio vengono espressi da Ascom che, nelle parole del presidente Paolo Caroli, evidenzia come «i martedì d’estate rappresentiano un momento imprescindibile, se capace di rinnovarsi e qualificarsi anno dopo anno, del palinsesto di animazione ed eventi estivi del centro storico di Faenza». Meno entusiasmo traspare invece dalla Confesercenti. Il silenzio sul giudizio espresso dai vertici è alquanto esplicativo di una non certo totale soddisfazione per come sono andate le cose quest’anno. Una sospensione che forse è dettata anche dalle polemiche che alcuni commercianti e proprietari di esercizi pubblici hanno lanciato nelle scorse settimane. Il tema è la questione della necessità imposta ai commercianti di dover acquistare la quota annuale del Consorzio per poter esporre la propria merce o allestire banchi e tavolini durante le quattro serate.
Su questo versante il presidente del consorzio è chiaro. «Le condizioni rispetto al passato sono cambiate. Meno budget a disposizione, meno finanziamenti e quindi meno risorse - spiega Scipi - impongono una co partecipazione da parte di tutti gli operatori. Non potevamo più pagare assicurazione, occupazione di suolo pubblico ed eventuali eventi a contorno per chi non era parte integrante del progetto. Come Faenza C’entro - conclude il presidente - ci teniamo a sottolineare che la partecipazione ai martedì d’estate comportava la necessità di acquisire una quota associativa, ma non per chissà quali fini o intenzioni impositive, ma per mere questioni economiche e di sostentamento della manifestazione».
Riccardo Isola