Export distretti, una forte flessione il calzaturiero Bagnacavallo-Fusignano (-11,7%)
Dopo l’exploit del 2013, in cui era cresciuto addirittura del 27,5%, il distretto calzaturiero di Bagnacavallo e Fusignano nel 2014 è tornato ad assaporare l’amaro gusto di un trend negativo delle esportazioni, calando dai 31,4 milioni di euro di dodici mesi prima a 27,8 milioni con un saldo negativo dell’11,7%. Nel settore sono presenti circa una ventina di imprese con circa 500 dipendenti, il 90% dei quali sono donne.
Si contrappone a questo quadro negativo il buon andamento del distretto delle calzature di San Mauro Pascoli, che, nonostante il calo sul primo mercato di riferimento (la Russia che chiude con un netto -14,4%), riesce a chiudere l’anno in crescita grazie alle buone performance sugli altri mercati (Stati Uniti). Il saldo finale parla di 321,9 milioni di euro per quanto concerne il valore dell’export, in crescita dell’11,8% rispetto al 2013 che già aveva visto una crescita del 14% rispetto al 2012.
Restando al sistema moda prosegue la diminuzione delle esportazioni del distretto dell’abbigliamento di Rimini (-3,5%, ma valgono comunque 511,9 milioni di euro; nel 2013 era già calata del 5,3%) che sconta la contrazione delle vendite sul mercato russo (e ucraino), che recependo 100 milioni di euro di esportazioni (circa il 20% dell’export totale del distretto) rappresenta il principale sbocco commerciale dell’area. Qui, a differenza del calzaturiero, va male anche l’altra area presa in esame: Carpi segna infatti un -4,3%, nonostante il boom di vendite verso i Paesi Bassi, a causa del forte ridimensionamento in Francia e Germania, oltre al calo a doppia cifra anche l’export verso la Russia.
Torna in territorio positivo anche il distretto del mobile di Forlì (+11,1%), trainato dalle vendite in Francia, primo sbocco commerciale del distretto, che raggiunge 91 milioni di euro sui 175,5 totali.
Bene anche le macchine per il legno di Rimini (242,1 milioni di euro, pari a +9,1%), nonostante i risultati negativi osservati in Russia e Germania e grazie al buon andamento negli Stati Uniti e Francia. (c.f.)