Cento Mani e un grande cuore per la Bottega Etica di Lugo
Ha aperto i battenti nei primi giorni di marzo ed è già diventata l’orgoglio di una buona fetta della città. L’Emporio Cento Mani, in via Garibaldi 120 a Lugo vale per tre: è un bar, un piccolo ristorante e un minimarket. Ma è soprattutto il frutto dell’impegno dei ragazzi che si sono rimboccati le maniche e hanno dato vita ad una cooperativa sociale di tipo B (coop. Cento Mani), per destreggiarsi nel mondo economico con lo scopo di dare opportunità di lavoro e socializzazione a persone svantaggiate, che costituiscono almeno il 33% dei dipendenti.
E non è un caso se la sede del nuovo progetto è quel locale che una volta ospitava una delle più conosciute pasticcerie di Lugo. Via Garibaldi sonnecchia da qualche anno, e loro si son messi in testa di dare una scossa. «Si tratta di una bottega ‘etica’ – sottolinea il presidente della coopereativa, Vincenzo Terrasi – per tre motivi. Da una parte i prodotti, di qualità e del territorio, con prezzi alla portata di tutti. Dall’altra l’idea di rivitalizzare una zona della città un poco abbandonata. E terzo, ma non meno importante, questo progetto nasce per dare opportunità di occupazione a persone svantaggiate, che hanno la possibilità di sfidare il pregiudizio e mettersi in gioco con un lavoro a diretto contatto con la gente». Una bella scommessa, che va nella direzione giusta.
I soci sono sei e hanno un contratto di lavoro a tempo indeterminato. «Io sono il presidente – dice Terrasi -, ma non decido da solo: si tratta di una gestione ‘orizzontale’. Sarebbe bello avviare qualche progetto anche al di fuori della Bottega: penso, ad esempio, ad un modesto appezzamento di terra nei dintorni dove avviare una piccola autoproduzione assieme a ragazzi colpiti da gravi disabilità».
La bottega è aperta tutti i giorni dal lunedì al sabato dalle 7.30 alle 19.30. «Ma con l’arrivo dell’estate – aggiunge il presidente - l’idea è quella di chiudere nelle ore più calde della giornata per prolungare l’apertura in serata. Si potrebbe chiudere al traffico una parte di via Fermini e utilizzare gli spazi esterni per iniziative culturali». Le porte sono aperte a tutti: dal produttore locale che vuole commercializzare il frutto del proprio lavoro al cittadino che voglia imbastire progetti culturali e non. La zona è avara di parcheggi, ma per raggiungere la bottega vale la pena fare qualche passo in più. (s.sta)