Felisio, il progetto di AleAnna alla ricerca del metano
I tecnici di AleAnna, espletate le formalità, puntano a perforare le campagne di Felisio per cercare il metano nelle profondità. La società con sede legale nel Delaware (Usa) e una sede italiana a Matera, ha presentato il 22 dicembre al Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare una richiesta di avvio della procedura di perforazione del territorio solarolese per la ricerca di idrocarburi gassosi e liquidi. Così, terminate le procedure autorizzative, il prossimo anno potrebbero metter mano alla realizzazione del pozzo esplorativo.
Il progetto, denominato «Ponte dei Grilli», tocca anche il Comune di Solarolo e prevede la perforazione del terreno al fine di verificare la presenza di un giacimento di gas metano, fino a raggiungere una profondità di 2mila 180 metri. L’area che vedrà la costruzione di un pozzo di ricerca ed eventualmente di un pozzo estrattivo, è situata nei pressi di San Felisio. La multinazionale statunitense ha dichiarato che al termine delle attività minerarie connesse al progetto si effettuerà il ripristino totale dalla postazione, e che inoltre gli impatti associati al progetto sono quelli comuni alle attività di cantiere e, in base all’analisi effettuata, sono stimati bassi o trascurabili.
Il sondaggio, della durata di circa 27 giorni, verrà eseguito con un impianto di perforazione, alimentato a gasolio, dell’altezza di 30 metri su una postazione di circa un ettaro di superficie che si realizzerà in circa 45 giorni.
«Se verranno concesse le autorizzazioni ministeriali necessarie – commenta il sindaco di Solarolo, Fabio Anconelli -, i lavori potrebbero iniziare nella primavera 2016. Solo allora sapremo se a Solarolo è presente il metano». Questo gas naturale, si trova a grandi profondità, da dove viene estratto con trivellazioni, utilizzando un procedimento simile a quello del petrolio; trovandosi sotto forte pressione, quando la sonda raggiunge la sacca dove si è accumulato, fuoriesce con grande violenza. Non appena il gas fuoriesce occorre solamente sistemarlo in un tubo e indirizzarlo verso le sue destinazioni finali o nei centri di stoccaggio. Va ricordato che nell’aprile del 2014 la Regione Emilia-Romagna aveva disposto la sospensione delle attività di indagine e ricerca in via cautelare, successivamente il governo con il decreto «Sblocca Italia» ha di fatto considerato strategiche tutte le attività di propensione, ricerca e coltivazione di idrocarburi, diminuendo la portata delle Valutazione d’impatto ambientale, emarginando la Regione dal ruolo di controllo, e lasciando al Ministero di fatto la direzione delle procedure di maggior rilievo. Il sindaco infine tranquillizza i cittadini confermando che: «il tutto è una concessione governativa, ma noi comunque vigileremo sull’impatto ambientale». (Greta Pettazzoni)