Ostello al rione Verde, l'Asp cerca acquirenti, altrimenti cambierà destinazione
Una ricettività attesa. È in chiusura il secondo round per trovare un'anima alla porzione di stabile adibita ad attività ricettiva di via Cavour 37/39. In attesa di conoscere se e quali sono le offerte presentate, il bando scade il 27 febbraio, l'Azienda di servizi alla persona della Romagna faentina (Asp) ha voluto riproporre una nuova gara d'appalto. Un'esigenza arrivata dopo che la prima selezione, avvenuta a metà estate del 2014, è andata deserta.
Ora sembra ci siano stati timidi, ma continui segnali da parte di persone interessate al progetto, ma il direttore dell'Asp Giuseppe Neri opta per il realismo spingendosi ad un cauto se non flebile ottimismo. Un ostello o comunque un'attività ricettiva, posta dentro alle mura, è una realtà che potrebbe servire a Faenza. Basti pensare alle esigenze degli studenti dei corsi universitari presenti nello stabile degli ex Salesiani o ad un turismo lavorativo legato ad aziende o cantieri presenti sul territorio (Toro Rosso). Di sicuro il momento storico non gioca però a suo favore. La destinazione d'uso per lo stabile, che possiede 18 unità abitative di diverse metrature capaci di ospitare dalle 47 alle 60 persone, in un periodo difficile come questo, appare rischiosa. «Un'offerta di nuova ricettività - spiega Neri - potrebbe e crediamo possa essere richiesta a Faenza. Sappiamo che il momento non è dei più favorevoli. Per ora l'unica cosa che posso dire è che aspettiamo di vedere se offerte concrete saranno presentate».
Pur avendo apportato migliorie rispetto al bando presentato lo scorso anno, rimangono ancora elevati gli standard e le richieste di questa nuova gara. Oltre ad un canone annuale importante (da 35mila euro è stato abbassato a 30mila con durata di sei anni rinnovabili per altri sei), si richiede al vincitore un investimento non indifferente in ambito di arredamento. Stime approssimano a cifre oltre i 100mila euro. «Rispetto al primo bando abbiamo però effettuato un cambiamento sostanziale. In concreto l'Asp - spiega Neri - si accollerà l'investimento dell'installazione delle cucine in 8 micro appartamenti presenti. Si tratta di un investimento di circa 12mila euro che non graverà su chi si aggiudicherà la gara». Infine la terza novità rispetto al passato è «la presenza di circa 200 metri quadrati di spazio in più offerto, ma non incluso nel canone di affitto, oggi al grezzo, per il quale si ammette al bando di gara una progettazione preventivata per il suo recupero».
In attesa di conoscere l'esito, da via degli Insorti, si iniziano a vagliare anche le possibili alternative. Se anche questa gara dovesse andare deserta «è chiaro - sottolinea il direttore - come appaia quasi scontato il ripensamento della destinazione e quindi locazione d'uso dello spazio per il prossimo bando». In città si parla già di eventuali e progetti alternativi in ambiti di promozione all'housing sociale o idee ricettive socio-sanitarie legate alla promozione della deospedalizzazione (ospedale diffuso). (Riccardo Isola)