Agrintesa salva l’annata con l’export
«Nel 2014 c’è stata la tempesta perfetta, sotto alcuni aspetti è stato una delle stagioni peggiori per l’agricoltura, sotto altri qualche luce si vede».
Raffaele Drei, presidente di Agrintesa, non usa mezzi termini per descrivere l’anno appena passato. Il maltempo estivo, le tensioni internazionali (leggi la guerra fra Ucraina e Russia col successivo embargo europeo) sono stati tra i fattori determinanti perché il 2014 non sia stato positivo per il comparto agricolo in generale.
«Il fattore Russia è stato devastante per le mele - sottolinea Drei - con la Polonia che ha invaso il mercato europeo perché ad est non si passava più. Poi le nettarine, poco remunerative, dove si registra un trend di calo delle zone adibite a produzione. Meglio le pere, come anche le colture autunnali come i cachi. I kiwi abbiamo recuperato fette di mercato ad oriente, in particolare in Cina, Filippine e anche nei Paesi arabi».
L’export infatti rappresenta una scialuppa ormai determinate dove aggrapparsi anche per realtà come Agrintesa. «Per noi rappresenta il 50% del fatturato del fresco - chiarisce Drei -, speriamo per il 2015 che le tensioni internazionali rallentino ad est (ci sono circa 200 milioni di consumatori in Russia) come anche in nord Africa (ad esempio in Egitto), dove avevamo buoni risultati fino alla primavera araba».
Poi c’è il fattore concorrenza internazionale, «con Spagna, Grecia e adesso anche la Turchia che spingono con prezzi molto bassi, creando così problemi non piccoli agli italiani. L’elemento positivo riguarda l’intraprendenza di molti dei nostri soci, non smettono d’investire, di fare ricerca su nuove varietà. E’ fondamentale che questo processo non si arresti, rappresenta il nostro futuro».
Una luce importante per Agrintesa arriva dai punti vendita, che iniziano a sfornare numeri rilevanti. Con oltre un milione di visitatori, un fatturato che supera i 10 milioni di euro, 70mila quintali di ortofrutta e 15mila ettolitri di vino commercializzati, i negozi Agrintesa sembrano non accusare la contrazione dei consumi che si attesta al 5% su base annua. Nel corso del 2014 Agrintesa ha inaugurato un nuovo punto vendita a Cesena (piazza del Popolo 182) arrivando così ad un totale di 17 punti vendita sparsi in maniera capillare su tutto il territorio.
«Il progetto dei negozi è nato più di 10 anni fa per sostituire le vendite ‘sotto la tenda’ che venivano realizzate da quasi tutte le cooperative - spiega Cristian Moretti, direttore Agrintesa -. Dopo tutto questo tempo continua a funzionare creando valore per i nostri soci e riscuotendo grande apprezzamento dai clienti che abitualmente scelgono di acquistare frutta, verdura, vino e generi vari da noi, prediligendo quindi la produzione del proprio territorio. Tutto il vino e buona parte della frutta in vendita proviene dai nostri soci e integriamo i prodotti di cui non disponiamo con quelli provenienti da altre località, assicurandoci che presentino requisiti di massima salubrità e siano stati coltivati con gli stessi standard dei soci di Agrintesa».
Manuel Poletti
direttore@settesere.it