La procura di Bologna ha chiesto il rinvio a giudizio per l'ex assessore alla Sanità della Regione Emilia-Romagna, Carlo Lusenti, per Tiziano Carradori, attuale direttore generale alla Sanità, e per Bruna Baldassarri, dirigente dell'assessorato. La richiesta di processo, firmata dal pm Morena Plazzi, è arrivata dopo l'avviso di fine indagine di questa estate. Per Lusenti l'accusa è di falso, mentre per i due dirigenti c'è anche la concussione. A Carradori, poi, in concorso con Lusenti, è contestato anche il falso. L'inchiesta della procura partì in seguito ad un esposto di Hesperia Hospital, realtà modenese che aveva denunciato presunte irregolarità nell'attribuzione di fondi alle case di cura. La tesi della procura: minacce a Hesperia. La tesi della procura è rimasta la stessa già ipotizzata nell'avviso di fine indagine: secondo il pm Plazzi, Lusenti e i due dirigenti avrebbero favorito, nelle procedure di accreditamento per l'Alta specialità, alcune cliniche del gruppo Gvm Care&research (Villa Torri a Bologna, Villa Salus a Reggio e Villa Maria Cecilia a Ravenna) a scapito della clinica modenese Hesperia Hospital, che nel giugno 2013 presentò l'esposto che ha dato il via all'inchiesta. I due dirigenti Carradori e Baldassarri, in una serie di incontri, avrebbero minacciato e tentato di costringere il legale rappresentante di Hesperia, Maria Laura Garofalo, a firmare un rinnovo della convenzione (per la fornitura di prestazioni specialistiche) in cui erano contenute clausole false, come l'attestazione che Villa Torri e Villa Salus avessero rispettato un determinato numero di interventi svolti (mentre non era vero), requisito necessario all'accreditamento.