Condomini, trema lo studio Savini, protestano i fornitori

«Chiudere? Non se ne parla proprio, le sto provando tutte! Noi siamo in forte ritardo nel recupero dei crediti, che oggi ammontano a 700mila euro circa, anche del 2012, quindi abbiamo difficoltà nei pagamenti dei fornitori». Fabrizio Savini, titolare dello Studio Savini Amministrazione Condomini, che gestisce circa 180 condomìni fra Faenza, Imola e alcuni in riviera, giustifica così i problemi che stanno sorgendo nella sua attività negli ultimi sei mesi.Telefonate, segnalazioni scritte e verbali sono arrivate infatti alla redazione del nostro giornale per evidenziare problemi di rapporti fra alcuni condomìni faentini e lo studio Savini. In particolare sono stati segnalati casi di fornitori che stanno cercando di rivalersi sui condòmini dopo aver effettuato lavori e non essere stati pagati dall’amministratore.Dallo Studio le spiegazioni su cosa sta succedendo: «Ci siamo accorti nel novembre 2012 che avevamo costi di personale molto elevati interni rispetto alla redditività espressa – racconta Savini -. Eravamo arrivati a 18-19 unità, gestivamo circa 250 condomìni. Alla fine di quell’anno abbiamo licenziato l’allora responsabile della contabilità, avevamo infatti avuto alcune grosse divergenze sulla gestione dei conti aziendali».Oggi lo Studio Savini conta su 6 dipendenti, perché «abbiamo esternalizzato tutta la contabilità per essere più snelli – sottolinea ancora Savini –, ma purtroppo i risultati tardano ad arrivare ed anzi, abbiamo avuto un rallentamento notevole negli ultimi sei mesi degli incassi da parte della nuova società bolognese».
Secondo i calcoli dello Studio faentino i crediti dei condomìni da riscuotere a novembre ammontano a circa 700mila euro già scaduti. Questo sarebbe il motivo principale che «ci mette in crisi nei riguardi dei fornitori – chiarisce Fabrizio Savini -. Il mio sbaglio strategico è stato esternalizzare la contabilità, perché ho pensato che una ditta fuori dalla nostra avrebbe lavorato meglio della situazione precedente, ma invece sta avvenendo il contrario, i ritardi di pagamento si sommano ad altri ritardi». Approfondendo l’analisi di quello che sta accadendo si evidenzia che i ritardi dei pagamenti, secondo lo Studio, non hanno una localizzazione particolare. «Il dato è trasversale, c’entra la crisi economica che ormai tocca pesantemente anche le famiglie romagnole, ma non solo» conclude Savini. (m.p.)