Una giornata dedicata alla Legalità mercoledì 26 nella sede di Confcommercio

Ravenna | 25 Novembre 2014 Cronaca
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Si chiama «Legalità, mi piace», la giornata di mobilitazione nazionale di Confcommercio sulla che si terrà mercoledì 26 novembre alle ore 10 alla Sala Bini di Confcommercio Ravenna. La Giornata della Legalità, appuntamento annuale di Confcommercio,sarà incentrata sulle attività criminali che colpiscono le imprese del commercio, del turismo, dei servizi e dei trasporti. In tale occasione verranno presentati i risultati di un indagine Confcommercio-Eurisko con dati raccolti su tutto il territorio nazionale riguardanti i fenomeni criminali riscontrati. Il 26 novembre, alle ore 11.30, dopo il collegamento in diretta streaming con la sede nazionale, Confcommercio della provincia di Ravenna svolgerà, presso la Sala Bini (Via Oriani 14 - Ravenna) l’iniziativa locale a testimonianza del fatto che, la recessione, che non ha risparmiato nessun settore e nessun territorio e i cui effetti continuano a colpire le imprese del commercio, del turismo, dei servizi e dei trasporti, ha acuito i fenomeni criminali, amplificando le azioni della criminalità organizzata e la percezione di insicurezza dei territori. Per questo evento sarà mobilitato tutto il mondo Associativo Confcommercio con attività di vario genere, al fine di sensibilizzare sempre di più l’opinione pubblica, le forze politiche e militari, le amministrazioni locali e tutti coloro che hanno possibilità di agire nel contrastare tale fenomeno. Comprare illegale, nonostante i rischi per la salute e la sicurezza, sta diventando normalità ed è ritenuto utile per chi è in difficoltà economica. Concorrenza sleale l'effetto più dannoso per le imprese Nel corso della Giornata di mobilitazione "Legalità, mi piace", verrà resa pubblica un'indagine effettuata su imprese e consumatori su illegalità, contraffazione e abusivismo. Il 27% dei consumatori ha acquistato almeno una volta nel 2014 un prodotto o un servizio illegale (+1,4% rispetto al 2013); in particolare aumenta l'acquisto di alimentari (+9,9% nel 2014) e di farmaceutici contraffatti (+6,1% nel 2014), a testimonianza di quanto la crisi stia incidendo sui bilanci delle famiglie; per tre consumatori su quattro l'acquisto dei prodotti illegali o l'utilizzo di servizi irregolari è piuttosto normale ed è utile per chi è in difficoltà economica; due imprese su tre si ritengono danneggiate dall'azione dell'illegalità (+4% rispetto al 2013); per oltre l'80% delle imprese la crisi economica sta avvantaggiando il mercato dei prodotti illegali e l'esercizio abusivo delle professioni; tra gli effetti più dannosi prodotti dalle diverse forme di illegalità le imprese del commercio, del turismo e dei servizi indicano principalmente la concorrenza sleale (60,8%). L'indagine sui consumatori mette in evidenza i seguenti dati. La diffusione dei fenomeni illegali In aumento rispetto allo scorso anno l’acquisto di prodotti illegali/contraffatti e l’utilizzo di servizi erogati da parte di soggetti non autorizzati. Nel 2014 lo dichiara il 27% dei consumatori rispetto al 25,6% dello scorso anno (+1,4%). In prevalenza sono uomini, d’età compresa tra i 35 ed i 44 anni. I prodotti ed i servizi acquistati illegalmente Tra i prodotti contraffatti più acquistati l’abbigliamento (46,6% quest’anno rispetto al 41,2% del 2013, con un aumento di oltre il 5%); i prodotti alimentari (38% nel 2014 contro il 28,1% dell’anno precedente, con un aumento del 10% circa); orologi, gioielli, occhiali (33% quest’anno rispetto al 29,2% del 2013); prodotti di pelletteria (24,9% nel 2014 contro il 26,9% dello scorso anno); scarpe e calzature (23,3% quest’anno rispetto al 21% dell’anno precedente); farmaci e prodotti parafarmaceutici (21,2% contro il 15,1% del 2013). Il forte aumento dell’acquisto contraffatto soprattutto di alcuni prodotti, come gli alimentari e i farmaceutici, è un segno evidente delle difficoltà economiche dei consumatori stretti nella morsa della crisi. Le ragioni dell’acquisto illegale Per oltre il 70% dei consumatori la ragione principale dell’acquisto di prodotti o servizi illegali è sostanzialmente di natura economica (“si pensa di fare un buon affare, risparmiando”; “non si hanno i soldi per comprare prodotti legali”). Tre consumatori su quattro sono d’accordo con l’affermazione secondo la quale l’acquisto dei prodotti illegali o l’utilizzo di servizi irregolari è piuttosto normale e per di più si rivela utile per chi è in difficoltà economica visto il periodo di crisi. Cresce la percentuale di consumatori che afferma che l’acquisto illegale è effettuato in modo consapevole (32,1% nel 2014 contro il 19,8% del 2013, con un aumento del 12,3%). Soltanto il 56% circa dei consumatori conosce il rischio di incorrere in sanzioni amministrative per gli acquirenti di prodotti o servizi illegali. Il 17,9% non ne è informato e il 26,2% non sa di cosa si stia parlando. Indagine sulle imprese I meccanismi commerciali fuori dalle regole Due imprese su tre si ritengono danneggiate dall’azione dell’illegalità. Nel 2014 la percentuale sale al 61,1% contro il 57,2% del 2013, con un aumento di quasi il 4%. Per oltre l’80% delle imprese la crisi economica sta avvantaggiando il mercato dei prodotti illegali e l’esercizio abusivo delle professioni. Gli effetti dell’illegalità sulle imprese Tra gli effetti più dannosi prodotti dalle diverse forme di illegalità (contraffazione dei prodotti, acquisizione illegale di prodotti via internet, musica e videogiochi, abusivismo commerciale e/o esercizio illegale di una professione, le imprese indicano principalmente la concorrenza sleale (60,8%), la riduzione dei ricavi e del fatturato a causa delle mancate vendite (37,5), il dovere rinunciare ad assumere nuovi addetti o, in qualche caso, a mantenere i livelli occupazionali attuali (15%.
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