Torri di Mezzano, Dopo di noi, un esempio di solidarietà, «ma i conti non tornano»

Ravenna | 23 Novembre 2014 Cronaca
torri-di-mezzano-dopo-di-noi-un-esempio-di-solidariet-ma-i-conti-non-tornano
E’ un esempio di welfare che ha innescato una positiva spirale di solidarietà. Tuttavia, i conti non tornano. La casa accoglienza di Torri di Mezzano, iniziativa della Fondazione Dopo di noi, svolge un ruolo fondamentale a favore delle persone svantaggiate, ma rischia di scomparire. Così nel 2015 occorrerà mettere mano all’assetto organizzativo e appellarsi alla solidarietà della comunità.
E’ Angelo Antonellini, medico di professione, già sindaco di Alfonsine da sempre impegnato nel mondo del volontariato, a tracciare un bilancio e a suonare il campanello d’allarme. Presidente dal 2009, è stato rieletto e il suo incarico scadrà nel 2015.
La struttura inaugurata nel 2008 accoglie persone con deficit fisici e mentali. Oggi offre 14 posti residenziali, per chi vive qui 24 ore su 24 in pianta stabile, e un posto per chi necessita assistenza per periodi limitati nel tempo.  
«Per mettere in piedi la struttura, oltre ai fondi regionali e alle donazioni dei privati, abbiamo contratto un mutuo ventennale che ci costa 28mila euro all’anno – spiega Antonellini -. E, oltre al pagamento dell’affitto da parte della cooperativa San Vitale che gestisce la struttura non ci sono entrate certe, ma solo la solidarietà di singoli o enti. Puntavamo a finanziare parte dell’iniziativa con lasciti post mortem, ma da questa strada non è arrivato nulla. Abbiamo posto come regola un piccolo versamento annuo da parte dei soci fondatori, che in origine erano 29: puntavamo a raccogliere 60mila euro l’anno, ma l’anno scorso ne abbiamo incassati 38mila. I conti non tornano e il prossimo anno dovremo rivedere il modello gestionale e la natura stessa della Fondazione».
La struttura è accreditata e l’attività si regge sui fondi sui fondi elargiti dal sistema sanitario e dagli enti locali, oltre che sulle rette coperte dalle famiglie. L’attività è gestita dalla cooperativa San Vitale, che occupa 18 assistenti e 4 educatrici. Uno sforzo economico considerevole. Ma quello di Torri di Mezzano non è un semplice parcheggio.  «L’idea – dice Antonellini – era proprio quella di creare una struttura dove le persone svantaggiate hanno l’opportunità di vivere serenamente, crescere e socializzare con l’esterno».
La rotta tracciata dalla Fondazione Dopo di noi è un esempio di welfare d’eccellenza dedicato alle persone più svantaggiate: disagio fisico e soprattutto mentale, a cui si aggiunge spesso una difficile situazione familiare. Solitamente chi versa in queste situazioni resta carico della famiglia, quando c’è, oppure viene seguito da istituti che, tuttavia, non riescono a garantire la stessa apertura verso l’esterno.
Il tema della disabilità è solitamente vissuto come un tabù. Chi vive il problema in prima persona è confinato alla penombra. E chi vede questo problema da fuori, invece, vuole tenere le distanze: pregiudizi difficili da combattere. Troppe volte il concetto di «normalità», come declinato al giorno d’oggi, non tiene conto delle inevitabili difficoltà. E la polvere finisce sotto il tappeto. «La disabilità non è ‘un mondo a parte’ – sottolinea Antonellini -, ma ‘una parte del mondo’». E non mancano le soddisfazioni. «In questo anni ho notato diversi cambiamenti negli ospiti della struttura – dice il presidente della Fondazione -. Molti di loro, al loro ingresso, avevano un atteggiamento di chiusura, diffidenza e paura. Alcuni avevano anche reazioni violente. Col tempo sono cambiati: sono meno timidi, hanno guadagnato in autostima e hanno trovato un ambiente sereno dove crescere. E chi aveva atteggiamenti violenti ora ti commuove con la sua dolcezza. Quest’anno abbiamo riscontrato risultati con la ‘terapia d’orto’, che vede i ragazzi impegnati in lavori manuali e nella cura della campagna. Installeremo presto delle telecamere per monitorare questi progressi».   
E in questo campo, il volontariato gioca un ruolo fondamentale. Sono una ventina le persone che, del tutto gratuitamente, lavorano per qualche ora la settimana nella struttura. Chi rammenda i panni, chi li segue nelle uscite. C’è anche chi, tutte le mattine, prepara loro la colazione. «Sono soprattutto donne, ma non solo» dice Antonellini. «Questo contatto fa bene agli ospiti della struttura, ma anche a ai volontari. Chi ha visitato questa realtà, in qualche modo, continua a contribuire. E grazie al mondo dell’associazionismo siamo riusciti a organizzare eventi, come la festa ‘Solidarietà in piazza’ in settembre ad Alfonsine, dove ci siamo divertiti e abbiamo raccolto fondi che abbiamo spartito col comitato cittadino per l’Hanbdycap e le scuole per l’infanzia».
E chi volesse conoscere meglio questa realtà o visitare la struttura, può visitare il sito web www.dopodinoi.ra.it o le pagine facebook della Fondazione dopo di noi o di Angelo Antonellini.
Compila questo modulo per scrivere un commento
Nome:
Commento:
Settesere Community
Abbonati on-line
al settimanale Setteserequi!

SCOPRI COME
Scarica la nostra App!
Scarica la nostra APP
Follow Us
Facebook
Instagram
Youtube
Appuntamenti
Buon Appetito
Progetto intimo
FuoriClasse
Centenari
Mappamondo
Lab 25
Fata Storia
Blog Settesere
Logo Settesere
Facebook  Twitter   Youtube
Redazione di Faenza

Via Severoli, 16 A
Tel. +39 0546/20535
E-mail: direttore@settesere.it
Privacy & Cookie Policy - Preferenze Cookie
Redazione di Ravenna

via Arcivescovo Gerberto 17
Tel 0544/1880790
E-mail direttore@settesere.it

Pubblicità

Per la pubblicità su SettesereQui e Settesere.it potete rivolgervi a: Media Romagna
Ravenna - tel. 0544/1880790
Faenza - tel. 0546/20535
E-mail: pubblicita@settesere.it

Credits TITANKA! Spa
Setteserequi è una testata registrata presso il Tribunale di Ravenna al n.457 del 03/10/1964 - Numero iscrizione al Registro degli Operatori di Comunicazione:
23201- Direttore responsabile Manuel Poletti - Editore “Media Romagna” cooperativa di giornalisti con sede a Ravenna, Arcivescovo Gerberto 17.
La testata fruisce dei contributi diretti editoria L. 198/2016 e d.lgs. 70/2017 (ex L. 250/90).
Contributi incassati

settesere it n6979-torri-di-mezzano-dopo-di-noi-un-esempio-di-solidariet-ma-i-conti-non-tornano 005
Licenza contenuti Tutti i contenuti del sito sono disponibili in licenza Creative Commons Attribuzione