Sandro Bassi
Esilarante nel suo crescente delirio, Homo inSapiens del gruppo teatrale A.Solaroli è la storia dell’incontro-scontro fra due coppie: il figlio undicenne dell’una ha aggredito il coetaneo figlio dell’altra procurandogli la caduta di due incisivi e lesioni forse permanenti. Due coppie borghesi e istruite (i due «lui» sono rispettivamente avvocato e commerciante, mentre le due donne sono una scrittrice appassionata d’arte e una consulente finanziaria) che cercano quindi, almeno formalmente, una composizione pacifica, mediando, discutendo e confrontandosi civilmente. Le buone intenzioni naufragano però subito, lasciando affiorare tensioni che sfumano nel grottesco, non tanto per i torti o le ragioni dei bambini quanto per le vecchie, mai sopite frustrazioni dei genitori, che iniziano pure a litigare tra loro. Tra rinfacciamenti e crisi di nervi si arriva a un’autentica sbronza finale dovuta a una bottiglia di rhum tirata fuori per convenzionale cortesia e che finisce invece tracannata a garganella.
Liberamente adattato da Il dio del massacro della drammaturga francese Yasmina Reza, dal quale è stato tratto anche il film Carnage di Roman Polanski, Homo inSapiens mette in evidenza le fragilità umane, ma prima ancora ridicolizza le nevrosi moderne: alle discussioni fra i quattro si aggiungono le frequentissime interruzioni dell’avvocato chiamato al cellulare (cosa che anche la moglie non tollera) e le digressioni del commerciante che, avendo appena abbandonato per strada il criceto di casa, è accusato da tutti (moglie compresa) di insensibilità. I quattro attori (Claudio Casadio, Monica Cicala, Claudia Gallegati e Michele Gaudenzi) sono bravi e ben diretti dal regista Gian Luca Zoli.
Repliche: 15, 16 e 22 e 23 novembre, alle 21.15 a Palazzo Mazzolani, piazza San Domenico 1, Faenza. Prevendite Bottega Bertaccini 0546.681712.