Castel Bolognese: un piano finanziario per sistemare il Palasport e un project financing anche per il cimitero

Dall’ultima volta che se ne è parlato sulle pagine di setteserequi (n. 31 del 25 luglio 2014), la situazione del tetto del Palazzetto dello Sport di Castel Bolognese (perdite e amianto già isolato da smaltire) è rimasta pressoché invariata. La vicenda può essere presa come tipico esempio delle circostanze paradossali derivanti dal Patto di stabilità. Riassumendo: il Palazzetto dello Sport ospita al suo interno una grande varietà di attività sportive che necessitano di uno spazio al coperto, tanto che ogni anno risulta necessaria un’accurata programmazione oraria. Si presenta un problema, in questo caso delle falle nel tetto. Dislocare le attività in altre sedi accontentando tutti sarebbe impossibile, quindi per esclusione l’unica soluzione rimane quella di risolvere il problema nel minor tempo possibile. «In una situazione normale - ha dichiarato Luca Della Godenza, assessore ai Lavori pubblici - la cosa si sarebbe risolta nella maniera più semplice e lineare possibile. Dato il cospicuo avanzo accumulato dal comune di Castello in questi anni, dopo una prima fase di progettazione avremmo pubblicato il bando e, concluso questo secondo step, i lavori sarebbero potuti partire durante la pausa estiva e si sarebbero conclusi prima dell’inizio delle attività sportive. Purtroppo la realtà è un’altra. Il Patto di stabilità, che non ci permette di spendere i soldi in cassa neanche per interventi urgenti come questo, ci ha messo di fronte a due alternative: non fare i lavori, ovviamente esclusa a priori, o cercare un’altra strada».
L’unica via percorribile si è rilevata quella del project financing, collaborazione tra pubblico e privato per progetti di pubblica utilità. Il partner ideale è stato poi individuato in un’azienda operante nel fotovoltaico la quale, dopo aver contribuito alla sistemazione del tetto, installerebbe sulla sua superficie dei pannelli fotovoltaici così da poter in seguito incassare dal comune le imposte sull’energia prodotta. «Al momento - a parlare è sempre Della Godenza - abbiamo incaricato una società legata al Con.Ami per redigere un piano finanziario dei lavori. Una volta consegnatoci il piano dovremo dare un parere. Se si rivelerà positivo, la questione verrà portata in consiglio dove verrà proposta una variazione di bilancio. Fatto ciò potremo finalmente pubblicare il bando di assegnazione. Direi che tutto ciò rende abbastanza bene l’idea di quanto il Patto allunghi le tempistiche di un progetto che potrebbe essere cantierabile in breve tempo».
Stessa situazione per il cimitero e incertezza anche sul versante scuole. «Anche in questo caso - ha concluso Della Godenza - dato che servono nuovi loculi, dovremo optare per un project financing: la ditta pagherà una parte dei lavori e verrà rimborsata dal Comune attraverso un canone annuo. Per quanto riguarda invece le scuole, l’unica sicurezza oltre al finanziamento corrisposto direttamente al dirigente scolastico (#scuolebelle) sono i 180mila euro di sblocco di #scuolenuove, che verrano utilizzati alle scuole medie per la rampa d’ingresso, il rifacimento dei bagni e per la sismica. Il punto interrogativo rimane sui 58mila euro di #scuolesicure, che ci servirebbero per qualche intervento alla scuola materna e alle Bassi. In questo caso, oltre a dover appaltare i lavori entro il 31 ottobre, non abbiamo ancora ricevuto comunicazioni ufficiali dal governo. Gira voce che sia un finanziamento, ma le voci non ci sono di nessuna utilità dato che, se devo assegnare dei lavori utilizzando quella cifra, devo sapere al 100% se sono soldi extra-patto o solo un allentamento di esso».
Carlo Alberto Nenni