Lotta contro le slot machine, c'è l'ordinanza restrittiva del Comune
Tra divieti e incentivi economici, più simbolici che realmente compensativi, l'amministrazione comunale di Faenza ha deciso di calare un poker di iniziative in favore della lotta contro la diffusione delle slot machine. Una lotta che come finalità sociale ha anche quella di cercare di contrastare le relative ludopatie annesse al gioco compulsivo.
Entro il mese di settembre palazzo Manfredi adotterà l'ordinanza, firmata dal sindaco Giovanni Malpezzi, che riorganizzerà in maniera concreta la diffusione, l'apertura e la fruibilità di quei locali che mettono a disposizione del pubblico le cosiddette macchinette «mangia soldi». Un testo che ricalca fedelmente quelli già approvati ed in vigore nelle vicine città di Imola, Ravenna e Cesena.
Il primo provvedimento del documento, che nasce su incipit di un ordine del giorno votato all'unanimità da parte del consiglio comunale faentino nella primavera del 2014, riguarda le limitazioni degli orari di apertura delle sale giochi. Nell'ordinanza si stabilisce infatti che queste tipologie di esercizi pubblici potranno rimanere aperte «dalle 9 all'1 del mattino ma all'interno di essi l'orario di funzionamento delle diverse slot sarà consentito dalle 10 alle 24, tutti i giorni festivi compresi». Su questa forbice temporale si sta ancora discutendo all'interno dell'amministrazione ma sembra che l'indirizzo sia quello di non modificarla. Gli stessi divieti varranno dal mese di ottobre anche per tutti gli altri esercizi pubblici (bar, ristoranti, circoli privati). Violazioni alla imminente ordinanza comporteranno sanzioni che potranno variare dai 50 ai 500 euro.
Un secondo provvedimento è quello dell'incentivo economico alla de-slottizzazione. L'amministrazione comunale sta ancora cercando la copertura finanziaria adeguata per poter far fronte alle compensazioni economiche da riservare a quei proprietari che decidessero di togliere le slot dai loro esercizi. Non saranno cifre particolarmente importanti tanto è che voci di corridoio attestano il plafond al massimo «ad alcune decine di migliaia di euro». L'intento primario dell'amministrazione è quello in primis di «capire quanti esercenti dimostrano sensibilità» verso questo tema che sul territorio sta interessando in maniera diffusa diverse decine di famiglie.
La terza risoluzione «anti slot» riguarda l'adesione del comune di Faenza all'iniziativa regionale «Slot freeE-R». Si tratta per ora della possibilità di ricevere un marchio per i locali che non ospitano o che decidano di non ospitare nel proprio esercizio le apparecchiature per il gioco d'azzardo. Adesione che non si esclude possa portare in futuro anche ad eventuali agevolazioni fiscali.
Infine c'è la decisione di inserire divieti e limitazioni in ambito urbanistico. Norme limitative che sono state messe nero su bianco all'interno del recente Regolamento urbanistico ed edilizio (Rue). L'indirizzo dell'amministrazione Malpezzi è quella di impedire, quindi vietare, l'apertura in centro storico di nuove sale giochi e video lottery. Inoltre si vieta anche la possibilità di effettuare cambi d'uso dei locali verso la creazione di sale giochi. Le aree interdette alle slot machine sono quelle poste all'interno delle mura di Faenza, nel Borgo d'Urbecco, nel centro storico di Granarolo e nella zona di Oriolo dei fichi. (Riccardo Isola)