Mercoledì 26 marzo alle 18.30 al Caffè Letterario in via Diaz 26
sarà presentato “Pagine bianche. 55 libri che non ho scritto” (Sellerio) con Eugenio Baroncelli.
«I suoi libri sono una delizia». Scrive di lui Roberto Saviano «Avere tra le mani un suo libro significa questo: toccarlo, aprirlo e leggere tutto, a partire dalla fine, dall’indice. Mi si chiederà cosa ci sia di così diverso da un qualsiasi libro si abbia tra le mani. Tutto rispondo. E se non tutto, molto. L’Italia letteraria nasconde questi autori preziosi, figli di una tradizione spesso dimenticata, che scrivono per il piacere dei lettori. A leggerli ci si sente catapultati in un’altra epoca». Eugenio Baroncelli, scrittore di Ravenna, biografo di mille vite e autore anche di molti libri mai scritti, parlerà di “Pagine bianche, 55 libri che non ho scritto” edito da Sellerio e anticiperà alcune rivelazioni dal prossimo libro che sarà pubblicato in autunno.
Delle moltitudini di volumi che non scrisse mai, il non-autore Baroncelli in questo libro dei libri raccoglie tutto: recensioni, risvolti di copertina, giustificazioni, trame, prefazioni, epigrafie, album, illustrazioni, geografie, sommari, indici dei nomi, note, tracce biografiche, incipit. Tutto tranne il testo, di cui non sente alcun bisogno essendo autore di finzioni, e di ironie lugubri e sferzanti. Solo che in tali finzioni immerge prima di tutto se stesso e quindi, come finzioni delle finzioni, i nostri sé di lettori. Dopo aver creato, nei libri precedenti, migliaia di fantasiose e veridiche voci biobibliografiche relative a letterature e letterati di almeno un paio di millenni, in questo dove parla finalmente dei libri tutti suoi, quelli che non scrisse, Baroncelli si svela come una sorta di moralista secentesco trapiantato nei nostri anni, uno scrittore di Pensieri inevitabili come evitabili sono le trame dei suoi romanzi, scettico, stoico, meravigliosamente libertino di mente. “Beffarsi della penna è scrivere davvero, come vivere davvero è beffarsi della vita”.