Capitale cultura 2019: Matera, Siena e Lecce le avversarie più insidiose

L’incognita principale? I rilievi della commissione sui dossier presentati che di fatto non sono ancora arrivati. Il nodo da sciogliere? Per molte città, la scelta di un direttore artistico di candidatura. La mission? Dimostrare la concretezza di quello che è stato scritto nel dossier. Questi i cardini del lavoro dei prossimi mesi per i comitati di candidatura delle sei città finaliste a capitale europea della Cultura nel 2019. Una sola cosa è certa: in settembre, tutte le candidate riceveranno la visita della commissione e in autunno ci sarà il verdetto. Ma cosa fanno le altre 5 finaliste? Siamo andati a «curiosare» nei programmi di Matera, Siena, Perugia e Cagliari.
Matera. dopo un periodo di stallo, dovuto proprio alle incertezze sul dossier, ci spiega il direttore della candidatura della città lucana, Paolo Verri, ha scelto il suo direttore artistico: «Si tratta di Joseph Grima. Lo abbiamo selezionato con un bando europeo, al quale hanno risposto una novantina di persone: ci ha colpito per la vastissima rete internazionale che porta in “dote”, per l’amore per l’Italia, per le sue competenze nel campo del design (è stato il direttore che ha traghettato la rivista Domus all’online) e perché questa esoperienza ha solo 37 anni». I prossimi mesi, racconta Verri, serviranno a coinvolgere molte scuole e tutti i quartiere di Matera, son solo quello dei Sassi: «La mission principale di questa nuova fase di candidatura è proprio convincere la commissione che quello che abbiamo scritto lo possiamo realizzare: per la visita ogni quartiere dovrà dimostrare anche attraverso una serie di allestimenti di essere pronto ad affrontare la sfida». E qualche segnale concreto sta già arrivando: «Prima eravamo noi a cercare le imprese, ora sono loro che si propongono». Budget confermato a Matera: sui 51 milioni di euro.
Siena. Vanno sul concreto anche in Toscana, dove hanno ospitato in questi giorni Michelangelo Pistoletto che ha realizzato una performance («Terzo Paradiso) nella piazza principale della città. «Si tratta solo di uno degli eventi che proporremo tra marzo e aprile - spiega il direttore della candidatura Pierluigi Sacco - per rilanciare soprattutto la parte artistica del nostro progetto». Siena non ha intenzione di nominare (almeno per il momento) un direttore artistico. E nemmeno sulla partecipazione ci si angustia troppo: «La nostra città ha in sé una cultura della partecipazione innata. Non abbiamo stendardi e bandiere, non abbiamo bisogno di eventi spettacolari». Il budget però è importante: circa 72 milioni di euro.
Lecce. In questi mesi è impegnata nell’instaurare legami con le città vicine per costruire una candidatura di tutto il Salento: «Prima non lo potevamo fare – ci spiega il sindaco Paolo Perrone – perché c’erano altre città in gara e la Regione non ne aveva sostenuta nessuna. Noi il direttore artistico l’abbiamo designato un anno fa, è Airan Berg, che ha portato Linz ad essere Capitale europea della cultura nel 2009».
Cagliari. Grande sorpresa della short list, Cagliari si muove spedita verso la prossima selezione: la call internazionale per la selezione del direttore artistico è appena partita e il progetto è decisamente ambizioso, spiega l’assessore alla Cultura Enrica Puggioni: «La nostra candidatura si basa su un progetto di rigenerazione urbana che prevede sul piano delle opere pubbliche un’operazione di “ricucitura” della trama della città a partire dai luoghi culturali; abbiamo previsto di investire 343 milioni di euro (94 già appaltati) in tre anni per collegare il porto antico al lungomare e riportare al centro della città il quartiere Sant’Elia». Nel dossier, anche un bel progetto di riconversione di tutto il Sulcis. Il budget previsto solo per la parte culturale è di 32 milioni di euro.
Perugia. Lo stesso budget che ha a disposizione anche in Umbria per Perugia 2019. Lì, il direttore artistico resta Arnaldo Colasanti, che ha ideato il dossier e avviato i contatti con gli operatori culturali. «In questa fase - spiega Bruno Bracalente, il presidente della Fondazione PerugiAssisi2019 – noi punteremo tutto sulla centralità del programma culturale». Per il momento, si progettano iniziative culturali con le candidate «cugine» bulgare, con La Valletta e altre candidate. (Daniela Verlicchi)