Forum setteserequi: sportello per gli affitti e lavoro stagionale le nuove idee per l'Università

Ravenna | 02 Marzo 2014 Cronaca
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Uno sportello affitti gestito da studenti che accolga anche proposte di lavoro stagionale. E' questa l'idea lanciata dal vicepresidente di Asur, Giovanni Crocetti, e accolta dal vicesindaco Giannantonio Mingozzi, nel corso di una tavola rotonda dedicata al tema dell'università organizzata venerdì 21 febbraio nella sede del nostro settimanale in via Cavour. Tra i partecipanti coloro che, a diverso titolo, si occupano del radicamento e dello sviluppo dell'università a Ravenna. Accanto alle tre associazioni studentesche - Ravenna Studenti, rappresentata da Giulia Di Matteo; Asur, per la quale erano presenti il presidente Alessandro Scarabelli ed il vice Giovanni Crocetti e Kartoffel, rappresentata da Francesco De Maglie - hanno partecipato il direttore di Fondazione Flaminia Antonio Penso ed il vicesindaco Mingozzi. Tanti i temi sul tavolo, a cominciare dai servizi su cui i ragazzi hanno offerto spunti di riflessione e suggerimenti.
«Da tre anni stiamo registrando circa mille matricole - fa sapere Mingozzi - e il vero dato è che, rispetto ai numeri nazionali, Ravenna e la Romagna stanno "tenendo". Il calo nazionale è in parte dovuto alla ristrutturazione dei dipartimenti, che ha generato confusione, ma su questo il vantaggio della città è dato da una ricerca scientifica evoluta e dalla specificità delle nostre lauree. Il nostro merito è stato quello di non avere chiesto corsi che andassero di moda, ma che fossero attinenti alle caratteristiche del territorio». Ad influire sull'attrattività di Ravenna è stata probabilmente anche la candidatura, perchè, come spiega Di Matteo: «l'essere arrivati tra le città finaliste ha sicuramente rappresentato una spinta in più».
Concorde sulla positività delle immatricolazioni anche Antonio Penso, che però precisa: «ora la sfida è non abbassare la guardia e puntare sulla capacità di dare risposte che vadano oltre la mera didattica. Il tema su cui dobbiamo concentrarci è quello dei servizi ed occorre una direzione di marcia» ha dichiarato pensando anche al documento finalizzato a questo scopo firmato a maggio dell'anno scorso dal rettore e dai quattro enti romagnoli di sostegno. In proposito non sono mancate proposte da parte dei diretti interessati, a cominciare da Francesco De Maglie, che ha ribadito la necessità di concentrare gli sforzi sul tema degli affitti e sull'organizzazione di uno sportello autogestito. «Come Flaminia - ha risposto Penso - mettiamo a disposizione 53 posti letto, che risultano sempre strapieni. Trovare il modo di indicare anche le richieste che riceviamo da parte di privati potrebbe rappresentare un buon servizio». «L'idea è buona e incentiva una maggiore opportunità di permanenza -  fa eco Mingozzi -. Ad oggi sono oltre 600 gli studenti che dormono a Ravenna. Se questo trend continuerà pensiamo di organizzare una vera residenza, con tanto di lavanderia e spazi internet, magari in strutture già di proprietà del Comune». Mingozzi ha inoltre fatto sapere che nel mercato privato inizia manifestarsi il fenomeno dell'acquisto della casa al mare per il figlio universitario e che solo l'anno scorso sarebbero stati venduti circa una settantina di appartamenti. «Se tre anni fa  - prosegue il vicesindaco - insieme alla Camera di Commercio ipotizzammo un indotto, da parte degli studenti, di 10 milioni di euro l'anno, oggi siamo arrivati a 13 milioni ed occorre strutturarsi». Tra i servizi di cui bisogna dotarsi rientrano una mensa, a cui gli studenti stanno cercando di sopperire tramite accordi con gestori di locali del centro, ed una linea di autobus che garantisca trasporti  al mare durante le serate estive. Flaminia, da parte sua, ha quasi ultimato i lavori a palazzo Corradini, dove trova posto anche un punto ristoro  «che - riprende Penso -  vorremmo venisse gestito direttamente dai ragazzi». Un invito ad appropriarsi direttamente dell'università ma anche della città, come ricorda il vicesindaco: «per il Mariani, i Gingini, il Nazionale e piazza Unità d'Italia, la componente universitaria è stata fondamentale. Ora dobbiamo  fare in modo di incentivarla e di estendere alle altre facoltà quello che avviene a  scienze ambientali: ad un anno dalla laurea,  l'80% dei ragazzi trova lavoro».

Federica Ferruzzi
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