In questi giorni sono programmate le prime assemblee di base che porteranno al congresso nazionale della Cgil in calendario nel prossimo maggio.
La Fiom provinciale, che terrà il proprio congresso il 27 e 28 febbraio all'hotel Cube di Ravenna, illustrerà nelle assemblee dei lavoratori due documenti contrapposti.
Il primo documento dal titolo “Il lavoro decide il futuro”, al quale ha aderito anche Maurizio Landini, ha come primo firmatario la segretaria generale Susanna Camusso. Del secondo documento “Il sindacato è un’altra cosa” è primo firmatario Giorgio Cremaschi.
Le assemblee sono aperte a tutti i lavoratori, anche se voteranno solo gli iscritti. Il congresso mette nero su bianco le linee politiche e programmatiche per i quattro anni successivi.
“Questa occasione di confronto – commenta il segretario provinciale della Fiom Cgil, Milco Cassani - cade in un momento molto delicato per il paese e per il mondo del lavoro. Al centro della discussione non possono che trovare spazio i problemi reali delle persone che rappresentiamo. La mia esperienza sindacale, mi ha sempre portato ad avere atteggiamenti e posizioni moderate, a differenza di chi preferisce un certo radicalismo, e questa posizione non è affatto mutata. Vorrei aggiungere però che a maggior ragione, la moderazione va perseguita con una determinazione che in molte occasioni è mancata. È importante l'adesione di Maurizio Landini al documento della Camusso. Landini ha però sottoscritto quattro emendamenti, che dovranno essere votati dai lavoratori, per cambiare una parte significativa del documento”.
Con gli emendamenti firmati dal segretario nazionale della Fiom, si chiede di apportare modifiche all'azione 3 sulle pensioni, all'azione 8 sull'inclusione sociale, con la richiesta di un reddito minimo garantito. Ci sono poi le modifiche all'azione 10 sulla contrattazione, dove si chiedono accorpamenti in grandi aggregati, passando dalle diverse centinaia a pochi contratti nazionali come l'industria, servizi e lavori pubblici. Riunificare il mondo del lavoro è necessario anche per recuperare incisività nell'azione sindacale, oggi in parte dispersa. Infine le modifiche all'azione 11, con le quali si chiede una maggiore partecipazione degli iscritti nelle scelte dell'organizzazione e maggiore trasparenza della stessa. “Gli emendamenti proposti, che condivido – conclude Cassani - offrono un'opportunità da cogliere per delineare un cambio di rotta ancora più marcato andando a perfezionare i contenuti del documento iniziale. Questo è il momento delle scelte. Ora la parola passa ai lavoratori”.