ECONOMIA | La stampante 3D della Wasp di Massa Lombarda
Massimo Moretti viene da Massa Lombarda ed è un uomo di idee. E a volte le idee più innovative sono anche le più semplici. E' il caso di quelle di Massimo, che si è inventato una stampante 3D. A lui è stato assegnato il premio «Imprenditore 2.0, dal borgo al mondo», voluto dal Resto del Carlino, Qn in collaborazione con Confcommercio, Ibm e UniCredit. Figlio di un artigiano del ferro, Moretti dal padre impara l'arte del creare piccole meraviglie. Quando era piccolo si trattava di giocattoli magari creati dai ritagli del ferro, poi da grande sono state alcune invenzioni, come appunto quella della stampante in 3D in grado di riprodurre oggetti con materiali di riuso, dalla plastica, al mais (usato per fare un nuovo tipo di plastica completamente biodegradabile, quello delle sportine della spesa, per intenderci), fino alla creta.
«Quando ho inventato questa stampante mancava ancora il software per farla funzionare - ci racconta Massimo Moretti - poi all'Università di Bath, nel Regno Unito è stato sviluppato il programma per l'autocostruzione di una stampante solida».
Nasce da lì il progetto «Rep Rap», un progetto open source, per dare a tutti la possibilità di avere una stampante 3D. L'esperienza di centinaia di inventori si connette in rete per costruire stampanti solide, Massimo Moretti scopre questo gruppo e riesce così a coronare il suo sogno: la Wasp. Moretti pensa alle mani del padre che forgiano il ferro, ma anche ad un'altra immagine che negli anni gli è capitata di vedere, quella della vespa vasaia che costruisce la sua casa di terra. «Quel piccolo esempio di efficienza ed ecologia perfetto - spiega Moretti -, semplicemente cambiando la forma di qualcosa che è ovunque a km 0, ottiene un rifugio sano ed a costo energetico sostenibile anche per una solitaria vespetta, così ho deciso di imitarla».
Anche questa è un'idea semplice. Le baraccopoli di cartone e lamiera potrebbero essere costruite a costi ridotti con forme naturali e materiali naturali, come la creta. «La stampante 3D - prosegue Moretti - funziona meglio con forme naturali, funghi, conchiglie, saranno le forme più facili da ottenere. Zero costi di trasporto, zero anidride carbonica per la cottura di laterizi o cementi, non servono autostrade, infrastrutture per trasporti pesanti, zero rifiuti e scarti da edilizia, le baraccopoli diventano verdi villaggi ecologici».
Per realizzare questa idea Massimo si è affiancato all'Isia di Faenza (istituto superiore per le industrie artistiche), una scuola che si occupa di design e nasce Wasp, in onore alla vespa vasaia che ha dato il via al progetto. Ma Wasp significa anche «World advanced savers project», cui si aggiunge lo slogan coniato dagli studenti «Siamo sognatori, siamo realizzatori, siamo makers».
Lui li chiama «smanettoni» in realtà. E assieme a questo gruppo di smanettoni sta realizzando una stampante in tutto e per tutto uguale alle altre, ma alta dieci metri. «Coi soldi che guadagnamo vendendo le stampanti normali - conclude Moretti - possiamo finanziare il nostro sogno, cioè la stampante alta dieci metri, in grado di costruire le case per il sud del mondo». Alcune delle realizzazioni, per ora solo in miniatura, sono davvero bellissime ed economiche, cioè vincenti.