NUOTO | Stefano Graf, il nuovo talento faentino tricolore Cadetti nel dorso
«Il nostro migliore atleta da anni a questa parte».
Non nascondono le proprie aspettative al Nuoto Club 2000 di Faenza. Dove Stefano Graf è già considerato un campione.
Il nome altisonante di chi nello sport si sente porre le stesse domande da anni, Graf, lontane origini austriache, ha ottenuto la propria consacrazione solo recentemente, quando si è imposto sui 200 dorso (categoria Cadetti) ai Campionati italiani giovanili Fin di Riccione del 27 marzo.
Quando è finalmente riuscito, dopo anni, a superare l’eterno rivale, il laziale Laugeni (cannibale della specialità nelle categorie giovanili degli ultimi sette anni), che ha chiuso secondo. «Lo stesso avrebbe potuto avere luogo anche nei 100 (dove Graf ha ottenuto l’argento, così come nei 50, ndr) - commenta il suo allenatore Giorgio Maccolini -. Ma, al di là dei meriti di Laugeni, la chiusura di Stefano non è stata perfetta».
Il primo oro, conquistato a quasi 19 anni, a molti può apparire arrivato un po’ in ritardo.
«Le categorie giovanili sono popolate di ragazzi capaci di vincere un’infinità di medaglie - prosegue Maccolini -. La maggior parte di loro scompare dalle scene prima di arrivare ai 18 anni». Il periodo che conta veramente nella vita di un atleta.
Gli anni in cui ci si comincia a guardare attorno, domandandosi se il proprio futuro sia con una divisa addosso.
«Un’ipotesi che ho preso in considerazione», commenta Stefano, ragazzo di poche parole e molte bracciate, il cui allenatore già da tempo tiene d’occhio tutti i bandi disponibili.
«Polizia, carabinieri, esercito, non ho particolari preferenze». Ciò che conta è rimanere a Faenza, accanto al suo maestro. «Il distacco, un anno fa, complice il prestito a Imola, non portò grandi sviluppi. Faticai ad ambientarmi, e prima della fine dell’anno ero già tornato alla piscina di Faenza».
Il suo prossimo appuntamento saranno i Campionati italiani assoluti, che lo vedranno impegnato dal 9 al 13 aprile nelle tre specialità in cui è iridato. Con l’incognita dei 100 delfino, cui potrebbe prendere parte.
L’obiettivo è triplice: oltre alla vittoria, che ha le potenzialità per spalancare le porte per i Mondiali di Barcellona, il palcoscenico rappresenta un’occasione per saggiare il terreno delle forze armate, che gli consentirebbero di portare in alto il nome del Nuoto Club 2000 e di fare degli allenamenti la sua vita. Perché è lì che Stefano Graf vede il suo futuro.