RAVENNA | Alessandro Gassman affronta il Riccardo III

Ci si guadagna la rispettabilità con le scelte decise e la coerenza. Che Alessandero Gassman sia molto di più che «il figlio di Vittorio Gassman» è opinione ormai consolidata da anni, ma se ci fosse ancora bisogno di ribadirlo, l'allestimento del Riccardo III che l'attore porterà al teatro Alighieri di Ravenna da giovedì 7 a domenica 10 marzo , potrà essere un ottimo banco di prova.
Non sono in molti, infatti, gli attori che ammettano di non avere un troppo feeling con il Grande Bardo, tanto più quando sono anche registi (e Gassman all'opera dietro le quinte ha lasciato il segno in molti, al Masini di Faenza, quando in autunno ha diretto Claudio Casadio e Giulio Scarpati in Oscura Immensità). Per di più Shakespeare è l'autore attraverso le cui opere immortali si è affermato papà Vittorio, ponendo le basi di una carriera di cui si sente ancora l'eco. Alessandro ha invece deciso di arrivare a Shakespeare, anche come regista, prendendosi il tempo necessario. Lo dice lui stesso: «Ho sempre avuto nei riguardi del Bardo, forse per l'incombenza di gigantesche ombre familiari, un certo distacco, un approccio timoroso».
Per arrivare al suo Riccardo III, Alessandro Gassman ha prima dovuto conoscere il drammaturgo Vitaliano Trevisan, la cui riscrittura di un testo di Goldoni aveva profondamente colpito l'attore e regista. «Con Trevisan ci siamo trovati concordi nell'idea di trasmettere i significati del Riccardo III con una struttura lessicale diretta e priva di filtri - spiega Gassman -, per liberare l'opera dalle ragnatele linguistiche e restituirne la complessità. Il "nostro" Riccardo, col suo violento furore, la sua feroce brama di potere, dovrà colpire al cuore, emozionare e coinvolgere il pubblico di oggi , trasportandolo in un viaggio affascinante e tragico, attraverso le pieghe oscure dell'inconscio e nelle "deformità" congenite dell'animo umano».Biglietti 11-23 euro, info 0544/249211.