ECONOMIA | La Sirea di Barbiano verso il concordato. Cassa per cessazione per 40 lavoratori
La crisi dell'edilizia mette in difficoltà un'impresa che, fino a 5 anni fa, era considerata insospettabile come la Sirea di Barbiano che produce una vasta gamma di tubi per le costruzioni industriali e civili.
Nel 2009, dopo le prime difficoltà, dai 55 dipendenti furono scorporati i
15 che si occupavano del magazzino che vennero assunti dall'impresa che
oggi gestisce per conto della Sirea la logistica in outsourcing
dell'impresa barbianese. Ad oggi rimangono in organico ancora 40
lavoratori, che da novembre erano entrati in regime di contratto di
solidarietà, adesso bloccato e per lasciare il posto alla funesta cassa
integrazione straordinaria per cessazione concessa dal Ministero del
Lavoro. «Oltre al calo di lavoro, che comunque in questo caso ci
sarebbe, l'impresa fatica ad incassare i crediti dai clienti e le banche
hanno chiuso le linee di credito - commenta Samuela Meci, sindacalista
della Filctem Cgil -: in un momento di necessità gli istituti di credito
stanno affossando le imprese. In autunno le banche avevano chiesto di
abbassare i costi che ci potevano essere in azienda e siamo ricorsi ai
contratti di solidarietà. Poi l'azienda ha dovuto pagare 500mila euro di
Iva a fine anno ed è rimasta senza liquidità per acquistare la materia
prima. Finora sono saltati due stipendi: dicembre e la 13esima».
Lo
stesso titolare, Tullio Bosi, sarà il liquidatore e potrebbe chiedere il
concordato preventivo per tentare di salvare l'impresa. «Se ci sarà
qualcuno interessato, si percorrerà anche la strada della vendita»,
analizza Meci.
La Sirea ha visto la luce nel 1960 in un periodo di
forte attività delle costruzioni sia di edilizia civile che industriale.
Dalla trasformazione delle materie plastiche sono nati i primi prodotti
dell'impresa di Barbiano con tubi in Pvc per scarichi nell'edilizia e
le piccole fognature, per poi passare a tecniche sempre più
diversificate ed evolute, fino ad arrivare a proporre sul mercato
italiano un'ampia gamma di prodotti con importanti certificazioni di
qualità. Insomma questa crisi, aggravata dalla struttura del sistema
economico italiano, rischia seriamente di lasciar per strada un'altra
storica impresa locale.