MUSICA / Franco Battiato presenta «Apriti Sesamo» al Pala De Andrè venerdì 8

«Vorrei tornare indietro per rivedere il passato, per comprendere meglio quello che abbiamo perduto / Viviamo in un mondo orribile / Siamo in cerca di un'esistenza / La gente è crudele, e spesso infedele, nessun si vergogna di dire menzogna». Franco Battiato non è uno che si vergogni di dire ciò che pensa. Non lo è mai stato ma è pur vero che raramente era stato tanto esplicito nel testo di una canzone.
D'altra parte, che la vena politica del cantautore siciliano fosse in ebollizione lo dicono chiaro le sue scelte degli ultimi anni: prima un interesse crescente e concreto per il cinema, la letteratura e la medicina «alternativa», poi le esternazioni politiche sempre più forti, il tour del trentennale di un disco come «Patriots» - che sembrò quasi un'invettiva militante per una bandiera del post-moderno come Battiato - e infine la nomina ad assessore alla Cultura e al Turismo della Regione Sicilia, nella giunta guidata da Rosario Crocetta, senza farsi mancare più d'una dichiarazione di estraneità nei confronti della «politica di mestiere».
Le avanguardie che Franco Battiato ha esplorato nel corso di quarant'anni di carriera all'insegna - per una volta - del connubio tra grande qualità e grande successo sono sempre state lì a dimostrare l'impegno concreto di Battiato sul fronte della cultura, riconosciuto e riconoscibile non solo Italia (forse non tutti sanno che la sua produzione strumentale degli anni '70 è un oggetto di culto e di studio all'estero). E' quindi del tutto probabile che il concerto che il cantautore terrà venerdì 8 alle 21 al Pala De Andrè di Ravenna avrà più di un sottinteso politico.
Di ritorno in provincia, Battiato presenterà le canzoni del suono nuovo album «Apriti Sesamo», importante ritorno a un disco di soli pezzi inediti a un lustro dal precedente «Il Vuoto». Il nuovo album riesce nell'impresa di condensare il percorso artistico e i numerosissimi interessi di Battiato, dalla sua obliqua visione della musica pop alle fascinazioni classiche (il singolo Passacaglia ispirato al compositore barocco Stefano Landi) e operistiche, e poi riferimenti a Rimski-Korsakov, alle Mille e una Notte, versi del poeta arabo-siciliano Ibn Hamdis, citazioni di Santa Teresa d'Avila e richiami espliciti all'Inferno di Dante, il tutto scritto con lo zampino dell'amico filosofo Manlio Sgalambro. Parecchie ragioni, in definitiva, per non perderlo. (f.sav.)