FAENZA | Dopo trent'anni, addio alla festa di San Lazzaro

La storica Festa di San Lazzaro non si farà più. Almeno nella formula che da ormai trent'anni la caratterizza e la pone come uno degli eventi più vivaci e partecipati della città. Una festa per tutte le età e per tutte le tasche che ha saputo diventare punto di riferimento nel territorio, grazie alla sua formula divertente, vitale e molto ricca di eventi e distrazioni. In questo 2013, però, le cose cambieranno. Forse in modo definitivo. Niente più carri sfilanti e festanti in corso Europa, niente più maschere e coriandoli lanciati in aria dai bambini mascherati e schierati in sfilate multicolori. Niente più abbuffate del tradizione tortello dolce di Faenza.
Quella dell'irreversibile cancellazione della grande festa di Carnevale è una scelta arrivata e presa, non senza particolare amarezza, dagli stessi organizzatori del Comitato San Lazzaro. Una decisione, che come tante altre, sembra essere figlia del proprio tempo. Una crisi economica ormai interminabile, la mancanza di volontari disposti a sacrificare il proprio tempo per una preparazione lunga come quella che sta dietro una festa del genere, non consentono più, ai soli membri del comitato, la creazione di un cartellone come quello che si realizzava ogni anno nel cuore del Borgo Durbecco. «O meglio - ci tiene a precisare lo stesso presidente del Comitato, Dante Ranzi - abbiamo notato come la forza lavoro volontaria, ogni anno, non faceva altro che diminuire. Basti pensare come quest'anno abbiamo spedito diverse migliaia di lettere a tutti gli abitanti ed esercenti del Borgo. Una lettera in cui si chiedeva di dimostrare la propria intenzione a partecipare all'organizzazione dell'evento. Bene, da queste oltre cinquemila lettere spedite sono tornate appena dodici risposte».
Il rammarico del presidente Ranzi è però anche un altro. «Quest'anno, già in fase preparatoria, abbiamo iniziato a comprendere chiaramente che la possibilità di realizzare la manifestazione era ormai impossibile. Le scuole ed altri storici realizzatori dei nostri famosi e apprezzati carri non hanno confermato la propria disponibilità, gli sponsor non sono abbondanti e anche le risorse che ogni anno ci metteva a disposizione l'amministrazione comunale, tramite la cabina di regia, si sono di fatto azzerate». Proprio per cercare di sollecitare l'Amministrazione comunale manfreda sulle sorti dell'antica Festa di San Lazzaro, dal Borgo è partita recentemente una lettera. «Noi - spiega il presidente - non facciamo altro che mettere al corrente il Comune della situazione. Sappiamo benissimo i problemi economici che stiamo attraversando tutti, Comune compreso, ma non ci piacerebbe comunque riuscire a salvare, grazie ad uno sforzo comune, una parte di storia recente, divertente e partecipata, della città».
Qualcosa sembra lo stesso bollire nella pentola dei borghigiani. Ipotesi confermate dallo stesso Ranzi. «Sappiamo - conclude - che si sta pensando di fare qualcosa di molto ridotto attraverso il coinvolgimento di altri soggetti del borgo, ma non potrà mai essere la Festa di San Lazzaro».