RAVENNA | Monsignor Ghizzoni a Ravenna, il ritratto del nuovo vescovo
Un amministratore «pragmatico» e capace di far convivere tra loro le tante anime della Chiesa. Così descrive lo Edoardo Tincani da anni suo collaboratore e direttore del settimanale diocesano di Reggio Emilia, sua città natale. Ma per la diocesi di Ravenna-Cervia monsignor Lorenzo Ghizzoni, il 57enne ex vescovo ausiliario di Reggio Emilia con due lauree in Psicologia e Giurisprudenza, è ancora una sorpresa. Solo pochi sacerdoti lo hanno incontrato in questi mesi di amministrazione apostolica (reggenza cioè della diocesi) da parte di monsignor Verucchi, e soprattutto per ragioni istituzionali.
La diocesi inizierà a conoscerlo domenica 20 gennaio quando, in una celebrazione in programma alle 15.30 nel Duomo di Ravenna riceverà il pastorale (simbolo del ruolo di guida della diocesi) dal suo predecessore monsignor Giuseppe Verucchi. Ma qualche anticipazione ci arriva appunto dal direttore de La Libertà, settimanale diocesano di Reggio-Emilia Guastalla. «Che dire? È una persona molto disponibile, non era difficile ottenere udienza - racconta Tincani -. Ottime capacità di problem solving e con un approccio molto pragmatico e sicuro ai problemi ma allo stesso tempo con la disponibilità ad affrontarli». Un uomo di ghiaccio, come dice qualcuno? «Bè la prima impressione può essere quella, ma se lo si impara a conoscere poi si capisce che non così. Sul fronte pastorale, da quando è diventato vescovo ausiliario nel 2006 è cresciuto molto. Conoscendolo meglio, poi, si riesce a percepire anche la sua disponibilità e bonarietà». Monsignor Ghizzoni infatti a Reggio Emilia è stato rettore del seminario e poi è stato chiamato ad altri ruoli sia a livello locale (l'ultimo, appunto, è quello di vescovo ausiliare) che a livello nazionale (è stato vicedirettore del centro nazionale vocazionale, oltre che membro del consiglio per gli Affari economici della Cei) ma non ha mai avuto una parrocchia. Tra le sue caratteristiche, prosegue il direttore de La Libertà, la «capacità innata di far convivere le differenze e i tanti carismi presenti nella Chiesa». Ma su tutto e soprattutto c'è l'attesa e la voglia di conoscere la sua nuova comunità: «Nell'intervista che ci ha rilasciato e che uscirà venerdì 18 gennaio ci ha descritto la vostra come una diocesi piena di parrocchie vive, iniziative diverse, soprattutto sul fronte della carità, Santa Teresa su tutte. "Parto", ha detto, "per essere per loro pastore, padre e soprattutto servo, consapevole che alla fine sarò certamente più io che loro ad essere edificato"».