Il Pop Group porta la storia della new wave al Bronson mercoledì 8
Si chiamavano Pop Group ma quarant’anni fa suonavano una delle musiche meno «pop» in circolazione: punk-funk acuminato e primitivista, condito da invettive imbestialite e ritmiche giamaicane sconvolte. Con l’album «Y» il Pop Group di Mark Stewart firmò un caposaldo della new wave mondiale, tracciando un solco nell’area di Bristol che ha «figliato» tantissimi gruppi e un «sound» riconoscibile come pochi. Da qualche anno la band si è riformata e porterà il suo suono profondo, selvaggio e sempre iconoclasta al Bronson di Madonna dell’Alberto, mercoledì 8 febbraio alle 21.30. Dopo il primo scioglimento del Pop Group, Mark Stewart proseguì con i Maffia all’insegna di una formula che miscelava con successo l’oscurità pulsante del dub con le istanze «dissidenti» del punk, e agli altri membri della band si deve la nascita di formazioni preziose e lungimiranti come Glaxo Babies e Rip Rig & Panic, la band che nei primi anni ’80 aveva al microfono una giovanissima Neneh Cherry e che viene comunemente considerata l’ispirazione massima per gruppi come i Massive Attack e i Portished, capiscuola del trip-hop di Bristol degli anni ’90 che a tutti gli effetti nasce proprio da qui. Ingresso 18 euro.