Terremoto, i tecnici manfredi nelle Marche: "Situazione pesante, verifichiamo le agibilità"

«Il lavoro è tanto e gli ultimi eventi tellurici non hanno fatto altro che aggravare una situazione già pesante. La situazione è generalizzata in tutto il territorio». Questa è la testimonianza che Jlenia Bendoni, tecnica volontaria del comune di Faenza che dal 29 ottobre è a Montegallo (Ascoli Piceno), fotografa a pochi giorni dal nuovo sisma che ha colpito il centro Italia. In questo comune marchigiano, ha sede il centro di coordinamento della Regione Emilia-Romagna in aiuto della popolazione terremotata. Qui squadre di tecnici e operatori amministrativi provenienti dall'Emilia Romagna si alternano dal 24 agosto scorso per aiutare le popolazioni locali a gestire questa fase molto delicata e la conseguente nonché lunga fase di ricostruzione
«Il nostro compito - spiega la Bendoni - è quello, a seguito delle nuove scosse e degli ulteriori danni verificatisi nelle diverse frazioni dopo le scosse del 26 ottobre e di domenica scorsa, di essere a supporto delle verifiche di agibilità». Ma non solo. «Assieme gli altri tre tecnici faentini - prosegue - dobbiamo di fatto seguire tutta l'organizzazione della macchina comunale affiancandoci ai soli due tecnici e amministrativi residenti». Montegallo si trova, tra le altre cose, a poca distanza in linea d'aria da Visso e da Norcia. Inoltre «sopra di noi c'è il monte vettore dove si vede benissimo la profonda spaccatura nella roccia avvenuta a seguito del violento sisma di pochi giorni fa».
Per quanto riguarda la situazione degli abitanti e delle case la Bendoni non nasconde come «sia molto difficile. Abbiamo dovuto evacuare tutta la popolazione e dirottarla a Grottammare, negli alberghi e negli hotel del litorale. Il comune di Montegallo ha un'estensione di una cinquantina di chilometri quadrati ed è composto da piccole frazione, ben 23, che abbiamo dovuto completamente evacuare. Abbiamo registrato diversi nuovi crolli, sia in edifici sia nelle infrastrutture. Di agibile, in pratica, non c'è quasi più nulla». Quasi tutto ciò che è attivo, dal punto di vista pubblico e di ausilio alla popolazione, è dislocato in container. Il Comune, la scuola e la chiesa sono in queste strutture di emergenza. «Il nostro compito, ancora in una fase di forte criticità, è quello di organizzare l'evacuazione e i controlli in tutto il territorio. Le scosse - aggiunge la tecnica faentina - continuano ancora oggi. I sopralluoghi sono tanti da fare». A dare una mano alla squadra faentina, che ha anche il coordinamento della struttura di intervento in essere, ci sono anche due tecnici del Comune di Cesena e quattro agenti della polizia municipale di Rimini. Sul versante della presenza della protezione civile, in ambito di associazioni di volontariato «alla stato attuale non ci sono operatori qui a Montegallo». Uomini oggi non presenti in loco, ma che il coordinatore del coordinamento provinciale delle associazioni di volontariato di protezione civile della provincia di Ravenna, Mario Mezzogori ci tiene a ricordare «sono già stati pre allertati. In totale pronti a partire ci sono una ventina di uomini assieme ai mezzi e strutture necessari». (Riccardo Isola)