Domani la conferenza di Università e Arcidiocesi per valorizzare i siti Unesco

Ravenna | 26 Ottobre 2016 Cronaca
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I prossimi 27 e 28 ottobre, presso la Scuola di giurisprudenza di Ravenna, in via Oberdan 1, avrà luogo una Conferenza internazionale che studierà il patrimonio UNESCO quale valore educativo e culturale, ma anche quale punto di forza del tessuto economico della collettività che ha ricevuto in eredità beni ed espressioni geniali e di bellezza ineguagliabile. Il 7 dicembre 1996 i monumenti paleo-cristiani e bizantini di Ravenna sono stati iscritti della lista del Patrimonio Mondiale dell'Unesco. Quale modo migliore di celebrare il ventennale di questa prestigiosa ricorrenza se non con una Conferenza internazionale che riunisca nella antica capitale imperiale 50 tra i maggiori esperti sui temi dell'Unesco, provenienti da tutto il mondo? L'idea della Conferenza internazionale dedicata al Patrimonio Unesco quale valore educativo e culturale, ma anche quale asse portante dell'economia, nasce in primis con l'intento di rendere omaggio alla città che ospita una parte degli studiosi dell'Alma Mater in vario modo accomunati e collegati dalla dedizione alla ricerca sui temi Unesco. La Prof. Maria Cristina Carile, del Dipartimento di Beni Culturali, guiderà una visita ad hoc ad alcuni monumenti Unesco di Ravenna nell'ambito dei lavori della Conferenza internazionale, quale primo momento di immediato riscontro dei temi affrontati dai relatori. A tal fine, il più vivo ringraziamento è rivolto all'Arcidiocesi di Ravenna-Cervia e all'Arcivescovo Mons. Lorenzo Ghizzoni, per aver permesso tale speciale visita. Il progetto, portato avanti da Elisa Baroncini, Professore associato di Diritto internazionale presso la Scuola di giurisprudenza, è realizzato dai Dipartimenti di scienze giuridiche e dei beni culturali, in collaborazione con la Fondazione Flaminia e il Campus di Ravenna. La Conferenza ha il patrocinio del Ministero dei beni culturali, del Gruppo di interesse di diritto internazionale dell’economia della Società europea di diritto internazionale, e della International Law Association – Branch of Italy, oltre che della Città di Ravenna. L'evento, imperniato su una call for papers internazionale, ha permesso di selezionare i migliori studiosi della materia, che verranno a confrontarsi a Ravenna dalla nozione di patrimonio culturale al mecenatismo, dai rapporti tra libero scambio e tutela degli investimenti e protezione del patrimonio artistico e naturale al concetto di tutela di diversità culturale nel diritto internazionale e dell'Unione europea. All'inaugurazione della due giorni, che si svolgerà nella sede della Scuola di Giurisprudenza, prenderanno parte, tra gli altri, il professore Angelo Paletta, in rappresentanza del rettore Francesco Ubertini, l'assessore alla Cultura del Comune di Ravenna, On. Elsa Signorino,il soprintendente Giorgio Cozzolino, Mario Scalini, direttore del Polo museale dell'Emilia – Romagna e il vicepresidente di Fondazione Flaminia Giannantonio Mingozzi. “L'obiettivo – spiega Elisa Baroncini – è quello di renderci consapevoli e di promuovere al meglio l'immenso patrimonio culturale, artistico e paesaggistico che l'Italia ha a disposizione, ma che non sempre riesce a valorizzare. Abbiamo quindi pensato di partire proprio da Ravenna, sede di ben otto monumenti Unesco, per dare ancora più forza al progetto, unire i saperi accademici, e metterli a disposizione della collettività, per promuovere il patrimonio UNESCO non solo quale valore educativo e culturale, ma anche quale asse portante dell'economia. L'Italia è immersa nella più grande bellezza, naturale, artistica e culturale. Occorre studiare quindi il patrimonio Unesco, rafforzarlo, e renderlo fruibile al resto del mondo. Su questo occorrerebbe fondare la crescita del nostro Paese: quali studiosi, intendiamo quindi mettere a disposizione della collettività il nostro lavoro di ricerca, per mostrare come la cura dei beni Unesco possa apportare grandi benefici anche allo sviluppo economico italiano. Rinnovo il ringraziamento alle tante realtà che hanno collaborato e, in particolare, all’Arcidiocesi di Ravenna-Cervia".
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