Omicidio Ballestri: Riesame conferma il carcere per Cagnoni
Matteo Cagnoni resta in carcere. Il tribunale del Riesame cui il difensore del medico aveva avanzato richiesta di scarcerazione chiedendo i domiciliari con braccialetto elettronico, ha rigettato la richiesta "alla luce delle risultanze investigative". Lo riporta il Corriere di Romagna. Le impronte trovate nel sangue, la violenza con cui è stata colpita la vittima, l'allarme trovato inserito oltre alle diverse tracce biologiche rinvenute nella villa dove è stata massacrata Giulia Ballestri, sono tutte prove che non possono che portare ad una condanna. Contro il medico anche due sms che avrebbe spedito la notte tra il 18 e il 19 settembre ad un'amica e alla segretaria per cancellare ogni appuntamento spiegando che era successa una tragedia, prima che venisse diffusa la notizia della morte della moglie. Inoltre gli inquirenti ipotizzano che il bastone utilizzato per uccidere la Ballestri non provenga dalla villa di via Genocchi dove la donna è stata trovata morta: essendo di legno di pino e non essendoci pini nel giardino della villa, potrebbe, invece, essere stato preso nel giardino della casa a Marina Romea della coppia. Un'ulteriore prova della premeditazione. Dalle testimonianze raccolte dagli inquirenti è emerso, inoltre, che Cagnoni aveva chiesto più volte alla moglie di accompagnarlo nella villa di via Genocchi per fotografare dei quadri, ma lei si era sempre rifiutata. Fino alla mattina del 16 settembre. Il Riesame ha confermato il carcere ravvisando il pericolo di inquinamento delle prove e del rischio di fuga.