Referendum, gli umori nel Pd dopo le polemiche nazionali, molti sono per il Sì

Romagna | 17 Ottobre 2016 Politica
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Referendum, comincia questa settimana il viaggio del nostro settimanale alla scoperta degli umori dei partiti, delle associazioni d’impresa, del mondo sociale, culturale e sportivo romagnolo in vista dell’appuntamento costituzionale del 4 dicembre. La prima puntata è dedicata ad alcuni dirigenti del Pd, che a livello nazionale sta discutendo animatamente sul suo futuro.
 
Giorgio Sagrini (dirigente regionale Pd): «La riforma costituzionale a cui si è chiamati ad esprimersi con il referendum mi convince. Mi convince perché in questo modo si realizza un mandato ricevuto nel 2013. Ma non solo. Sicuramente potrà non essere perfetta nella sua impostazione particolare, ma a livello generale dà una risposta ad un problema decennale che la politica non ha mai affrontato. Il problema, semmai, è che una risposta sia arrivata con così tanto ritardo. L'esigenza di superare il bicameralismo perfetto era ed è una questione sensibile alla sinistra. Già dal 1994. Che l'Italia abbia la necessità di modernizzarsi sull'impianto istituzionale è esigenza condivisa, la riforma proposta va in questa direzione guardando anche e soprattutto alle altre democrazie europee esistenti. Sul versante di chi avversa e contrasta mi verrebbe da ricordare come se questa legge non viene approvata lo status quo rimane, con tutte le sue pecche e le sue imperfezioni, senza che nessuno, dei contrari, fino ad ora abbia avuto la capacità di proporre alternative credibili».
 
Maurizio Randi (segretario Pd Faenza): «La mia posizione nei confronti del referendum costituzionale del 4 dicembre è totalmente a favore del sì. La necessità imprescindibile di far muovere il Paese credo possa ritrovarsi in questa riforma. Non sarà sicuramente la risoluzione perfetta ma abbiamo bisogno di guardare avanti e la riforma va in questa direzione. Chi oggi si esprime sulle posizioni del no secondo me rimane ancorato al mantenimento di uno status quo che non permette al Paese di guardare avanti. Anzi in alcuni casi vedo e sento commenti a sostegno del no che sono più di natura strategica politica contro Renzi e non in favore dell'ammodernamento dell'architettura politico-istituzionale dell'Italia».
 
Una riflessione ancora da definire è quella dell'assessore all'Ambiente del comune di Faenza, Antonio Bandini. «Allo stato attuale non mi esprimo sul voto del prossimo referendum costituzionale in quanto la riflessione è ancora in essere». Questo, tra le altre cose, è un commento che sta accomunando diverse anime della cosiddetta «Sinistra dem» manfreda che giovedì 20 ottobre organizzerà l'incontro politico all'auditorium S. Umiltà di via Pascoli «E noi? Dove ci porta il cuore?» al quale sarà presente Pierluigi Bersani. Un momento di confronto nel quale difficilmente il tema del Referendum mancherà di essere affrontato.
 
Davide Ranalli (sindaco di Lugo): «Sono stato tra i primi firmatari e sostenitori a Lugo e oggi più che mai sono convinto che questa Riforma costituzionale vada nella direzione giusta. Una direzione che punta alla modernizzazione del Parlamento in modo strutturale e ben definito. Al di là della questione dei costi della politica sono altresì convinto che questa riforma abbia in seno aspetti ben più importanti dal punto di vista istituzional-politico. In primis quello finalmente di dotare l'ordinamento nazionale di una camera, il Senato, con specifica identità territoriale. In secondo luogo questa riforma punta a rendere più snello ed efficiente il Parlamento rendendolo capace di rispondere in modo più efficace alle sfide di oggi. Per questo sono convinto e sostengo il referendum sperando che il Governo prosegua nell'impronta rinnovatrice che sta mettendo in campo».
(Pareri raccolti da Riccardo Isola)
 


 
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