Rom, risse e vandalismi, il problema in città s'aggrava

Il fatto di cronaca avvenuto domenica 25 in una pizzeria d'asporto in zona Durbecco, riaccende la questione Rom a Faenza. A causa di un violenta lite, nata secondo le ricostruzioni ancora in via di definizione da parte degli inquirenti, sembra che la ragione sia una questione legata all'utilizzo da parte del rom della toilette al momento fuori uso, il tema della convivenza, non sempre serena e positiva tra i faentini e i nomadi, sia messa sotto scacco. I fatti avvenuti domenica sera, erano le 19.30, fanno emergere come la scintilla sia stata il modo e l'atteggiamento sgarbato tenuto dal 29enne nomade. Comportamenti che avrebbero urtato la sensibilità di alcune persone in quel momento presenti nel locale. Dalle parole alle mani il passo è stato breve. La lite a suon di calci e pugni si è protratta fuori dalla pizzeria, a quell'ora piena di gente e famiglie con bambini, fino ad arrivare al gesto estremo da parte del giovane rom di raccogliere una fioriera e scagliarla, per fortuna senza colpire nessuno, dentro il locale.
La zona del borgo Durbecco, tra via Saviotti, via Riccione e via Fornarina è una zona ad alto contenuto nomade. In questi ultimi mesi, oltre ad una famiglia inserita in un appartamento in via Riccione, bivaccano altri tre nuclei a bordo di camper o furgoni. Una situazione che non è passata inosservata ai residenti. «Da alcuni mesi - conferma il presidente del centro sociale ‘Il borgo’, Dante Ranzi - abbiamo notato una crescita di passaggi. Le conseguenze, soprattutto per quanto riguarda la pulizia delle aree dove sostano, sono purtroppo evidenti».
Se i problemi con i nomadi di passaggio sono evidenti e di difficile risoluzione «con la famiglia residente - rimarca il presidente del centro sociale - qualche risultato lo abbiamo ottenuto. C'è una tenue voglia e volontà integrativa, da entrambe le parti, e qualche risultato lo si è ottenuto. Non risolutivo ma sicuramente migliorativo. Qualcosa è nato e cresciuto ma non è semplice. Ci vuole tempo - conclude Ranzi - ma i risultati sulla convivenza civica hanno tempi diversi rispetto alle aspettative».
 
A Faenza sono in 39
Per quanto concerne la presenza di Rom in città, oggi Faenza conta otto nuclei famigliari residenti. Di fatto si parla di 39 persone, minori inclusi. Nel territorio non sono presenti campi Rom, quello di Pieve Corleto, un'aia di una casa privata data in disposizione a tre nuclei di Rom, è stato dismesso di fatto da alcuni mesi. In tema di transizione abitativa, questione calda o stentata da diversi parti, non solo dalla politica, allo stato attuale sono tre i nuclei che abitano in residenze affidate dal Comune (via Riccione, via Corbari e via Cavour).

L’amarezza dell’assessore Luccaroni
Sul versante istituzionale l'amarezza per il fatto accaduto domenica scorsa è tanta. «Siamo amareggiati - commenta l'assessore all'integrazione, Andrea Luccaroni - anche perché il percorso intrapreso dall'Amministrazione sta dando segnali incoraggianti. Piccoli passi in avanti in tema di integrazione ci sono stati, soprattutto con i minori. Le difficoltà esistono, non lo nascondiamo, ma un percorso calibrato doveva essere fatto e quello intrapreso, soprattutto con la strategia della transazione abitativa va in questa direzione». (Riccardo Isola)