«Siamo ottimisti perché sembra ormai chiaro che ci siano le condizioni per il concordato in continuità. Siamo convinti nel buon esito dell’incontro dei creditori». Così Alessandro Brunelli, presidente di Agci Ravenna-Ferrara, commenta la situazione della storica cooperativa edile Acmar venerdì 22 vedrà la verifica dello stato passivo in tribunale.
Nella relazione depositata in tribunale, i commissari hanno sottolineato come «l’alternativa fallimentare non può costituire un valido elemento per poter conseguire un significativo incremento dell’attivo», ma «potrebbe determinare un incremento della massa passiva», oltre «alle difficoltà di ottenere i realizzi relativi ai lavori in corso e ancora da completare», il tutto «con ulteriore pregiudizio per il ceto creditorio in generale»: per questo «la soluzione concordataria, rispetto all’alternativa fallimentare rappresenta quella di maggior soddisfazione per il ceto creditorio».
Un nodo scoperto rimane l’occupazione: nel caso probabile di una continuità si andrà verso un’inevitabile ridimensionamento rispetto alle attuali 260 unità. I sindacati parlano di «inaccettabile dimezzamento i 130 esuberi dichiarati nonostante le 60 uscite volontarie nell’ultimo anno».
Su questo Brunelli sottolinea come «è chiaro che dispiaccia, ma ridimensionare l’attività e di conseguenza l’organico è obbligatorio per la sopravvivenza stessa della cooperativa - continua -. Sicuramente il movimento cooperativo e l’impresa stessa faranno di tutto affinché sia il meno pesante possibile. Voglio però sottolineare come i dirigenti di Acmar si siano mossi fino ad oggi con proposte tutte improntate al massimo rispetto del socio lavoratore».
La garanzia maggiore per il mondo del credito è invece data «dalla possibilità di continuità con tanti cantieri aperti e sono convinto che le banche seguiranno questi percorsi - conclude Brunelli -. In questo contesto anche Banca Agci farà la sua parte come ha fatto finora».
Bocche cucite in Acmar, anche se filtra ottimismo in attesa dell’epocale incontro. (c,f. - foto Massimo Fiorentini)