Vaccinazioni, in provincia di Ravenna 1700 bambini inadempienti, ma nessuno rimarrà a casa da scuola
Silvia Manzani - Nessun bambino fuori da scuola, almeno per ora. La scadenza del 10 marzo per regolarizzare la posizione vaccinale dei minori secondo la legge Lorenzin, infatti, riguarda non tanto l’aver vaccinato i propri figli o l’aver almeno iniziato le somministrazioni ma il fatto di essere stati in qualche modo presi in carico dalle Asl. Vale anche per la provincia di Ravenna, come era risultato chiaro qualche giorno fa dalle dichiarazioni della Regione Emilia-Romagna: «Il 10 marzo non è la data entro cui avere adempiuto agli obblighi previsti, né tanto meno quella per interrompere la frequenza: in Emilia-Romagna, infatti, tutti i minori fino a 16 anni che risultavano non in regola con il calendario vaccinale (anche solo per un richiamo di uno dei dieci vaccini obbligatori), sono già in carico alle Ausl e hanno già ricevuto la lettera con l’appuntamento fissato». In provincia di Ravenna i bimbi e gli adolescenti che stanno andando a scuola anche se non del tutto vaccinati – ma in possesso della lettera con appuntamento fissato – sono circa 1.700. In ottobre gli “inadempienti” erano 3.500. Cifre stimate dalle quali si evince che circa la metà dei bambini o ragazzi contattati si siano in qualche modo messi in regola negli ultimi quattro mesi. Tra i 1.700 che non hanno completato l’iter vaccinale ci sono le situazioni più varie: chi non ha fatto alcun vaccino, chi ne ha fatti alcuni, chi deve solo fare gli ultimi richiami. A loro cosa potrà succedere? Il protocollo prevede che se diserteranno «senza giustificato motivo» l'appuntamento fissato dai consultori pediatrici, si attiverà la procedura che prevede l'espulsione da nido e materne per quelli in fascia d'età 0 - 6 anni e l'irrogazione di una sanzione per quelli che invece frequentano la scuola dell'obbligo. Ma anche questa procedura ha i suoi tempi. Per ora non prevedibili.