Ravenna, come cambia la Darsena, le richieste degli imprenditori
Matteo Pezzani - Da anni si parla della Darsena di Ravenna, del suo rilancio e delle possibilità per la città. Abbiamo posto una serie di domande agli imprenditori e gestori di attività cercando di fare il punto della situazione. Le risposte non sono sempre state univoche, ma fra le varie opinioni si è distinto un appello comune: «Non lasciateci soli, isolati dal resto della città». Questo, infatti, sembra uno dei nodi cruciali. L’area più vicina alla banchina, insomma, viene percepita come «distante» dal resto della città, una lontananza più psicologica che materiale. «Certo, le grandi iniziative animano la zona - afferma Giorgio Stamboulis del circolo Dock 61 - ma manca la quotidianità». Non tutto va male, però, perché si vede una crescita, anche se lenta. L’apertura di Darsena Pop Up (inaugurata lo scorso settembre) ha smosso la situazione, concordano Fabio Mambelli di Tabeerna e Alush Hisi di S Club Ravenna. La banchina è ormai diventata zona di passeggio per molte persone. Le grandi iniziative sono state generalmente viste in maniera positiva, seppur non manchino alcune critiche. Da un lato c’è preoccupazione perché alcune manifestazioni, come lo street food, sono state spostate in altre aree cittadine (giardini pubblici e piazza Kennedy), dall’altro ci sono dubbi sull’organizzazione di tali eventi, troppo «confinati» in un angolo di banchina. La ruota panoramica, invece, ha raccolto pochi consensi fra gli esercenti intervistati: «ha portato in Darsena meno gente del previsto». Fatto sta che ancora ci sono dei problemi: non basta Darsena Pop Up, i turisti sono ancora pochi. La scarsa illuminazione della zona e i collegamenti con il centro storico, concordano vari imprenditori, sono i principali impedimenti che negano alla Darsena di esprimere le proprie potenzialità. Oltre a questo la poca chiarezza del progetto complessivo. Un particolare rammarico viene sottolineato da Paolo Luzi di Café Noir: «Qua stanno andando via tutti», riferendosi ad alcune imprese che si sono o si stanno trasferendo altrove. Anche se la Darsena stenta ancora a «decollare», rimane in generale un certo ottimismo. Alush Hisi di S Club Ravenna è contento di come stanno evolvendo le cose e vorrebbe spronare altri imprenditori a impegnarsi: «Qualche altra attività, non solo nel settore della ristorazione, farebbe comodo». Un invito che sembra essere sottoscritto da tutte le realtà oggi operanti in Darsena.