Processo Cagnoni, l'avvocato divorzista: "Temeva di venir rovinato economicamente dalla moglie"

Romagna | 16 Febbraio 2018 Cronaca nera
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Il 16 febbraio, la quattordicesima udienza del processo che vede il dermatologo ravennate Matteo Cagnoni accusato dell'omicidio della moglie Giulia Ballestri, avvenuto il 16 settembre 2016, s'è aperta con la testimonianza dei due avvocati divorzisti che seguirono la coppia. Il primo a deporre è stato il faentino Pietro Baccarini cui Giulia si era rivolta a maggio 2016 per avere le prime informazioni su una separazione. "La vidi in tre occasioni: nella prima venne sola e nelle altre con il fratello e con la madre, entrambi stupiti e sconvolti dalla determinazione di Giulia a separarsi. Mi disse che si era confrontata più volte con il suocero che stimava e che da tempo aiutava economicamente la famiglia e che voleva trovare il modo di separarsi nel modo migliore possibile per tutti. Mi disse anche che Matteo temeva di venir rovinato economicamente com'era successo ad altri suoi amici che si erano separati e che era molto in ansia". Giulia spiegò all'avvocato che, con il marito avevano deciso di lasciare i bambini nell'abitazione di famiglia in via Giordano Bruno ed alternarsi, quattro giorni lei e tre giorni lui e che avrebbe voluto siglare la separazione prima dell'inizio dell'anno scolastico, in modo da avere già ognuno la propria casa, una volta rientrati dalla villa di Marina Romea dove la famiglia aveva passato l'estate. Il marito, però, tergiversava così Giulia chiese all'avvocato di scrivergli una lettera dove si spiegava che lei era decisa a separarsi ed era disponibile ad accordarsi per una consensuale. "A settembre Giulia mi chiamò per dirmi che il marito voleva che entrambi andassero da un altro avvocato e se poteva comunque mantenere un filo diretto telefonico con me per altri consigli. Io accettai e lei mi chiamò il 15 settembre, molto arrabbiata, spiegandomi che il primo incontro con il nuovo legale, due giorni prima, non era andato bene, non si erano accordati sull'assegno per lei che avrebbe dovuto anche concorrere per un 10% al mantenimento della famiglia. Inoltre aveva scoperto che l'intestazione della casa famigliare era passata al cognato e che per questo non le poteva più essere assegnata e mi chiese di fare delle verifiche catastali, Lunedì 19, dopo aver scoperto che Cagnoni si era spogliato di una cospicua parte dei suoi beni provai più volte a contattarla, ma senza ricevere risposta e il giorno successivo lessi che era stata uccisa". L'avvocato forlivese Sonia Falcini ebbe il primo contatto con Cagnoni in agosto 2016 e lui le riferì che era in crisi da un anno con la moglie che era decisa a separarsi e lui ne ignorava il motivo. "Per togliersi ogni dubbio gli suggerii di rivolgersi ad un investigatore per verificare eventuali relazioni extraconiugali (Cagnoni ne aveva già ingaggiato uno per pedinare la moglie da mesi ndr) e lui mi richiamò a metà agosto per dirmi che aveva avuto conferma che la moglie aveva un'altra storia. Ricordo che l'aveva presa bene, mi aveva detto che per lui era una liberazione, che ne avevano parlato e lei non pretendeva tanto di mantenimento dunque si poteva fare una consensuale. Mi disse anche che voleva che io diventassi l'avvocato di entrambi quindi vennero nel mio studio il 13 settembre e si parlò dell'affidamento al 50% dei figli, del loro collocamento nella casa coniugale con l'alternarsi dei genitori, di un assegno mensile di 3600 euro per loro che avrebbe corrisposto il padre di Cagnoni e di mille euro per Giulia. Inoltre il marito si sarebbe impegnato a coprire l'80% delle spese straordinarie per i figli. Mi chiese, infine, di inserire nell'atto una clausola dove si diceva che il nuovo compagno della Ballestri non avrebbe dovuto frequentare nè i figli nè la casa coniugale. Giulia non fece alcun commento a questa richiesta e mi parve contenta di ciò che era stato deciso, fu un incontro cordiale, ci salutammo con la promessa che avrei mandato loro per email la bozza dell'atto. Cosa che non feci perchè venni a sapere dell'omicidio". (m.c)
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