Processo Cagnoni, gli amici di Matteo "La sua era come la famiglia del 'Mulino Bianco'. Lui padre presente ed affettuoso con la moglie"

Romagna | 16 Febbraio 2018 Cronaca nera
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Lui affettuoso, premuroso, innamorato, lei solare, positiva, bravissima con i figli. Una coppia attiva con un'intensa vita sociale. Questa la descrizione della coppia Cagnoni- Ballestri che gli amici fiorentini e ravennati dell'imputato hanno dato al pm Cristina D'Aniello nella quattordicesima udienza del processo che vede Matteo Cagnoni alla sbarra per l'omicidio della moglie Giulia Ballestri. "Non li ho mai visti litigare-ha spiegato Mario Caterini che conosce Cagnoni dal '90- avevano un rapporto sereno, senza dissidi. Lui era molto premuroso con Giulia, non le negava nulla ed era innamoratissimo e presente con i figli. Quando venivano a Firenze dai genitori di Matteo organizzavamo sempre una cena per stare assieme anche con la nostra e i loro figli. Quando mi disse che erano in crisi rimasi male perchè stavano davvero bene assieme: mi disse che Giulia aveva un amante, mi mandò anche un file audio di un'intercettazione telefonica in cui Giulia parlava con il nuovo compagno perchè, a sentir Matteo, voleva farmi capire quanto lei lo stesse facendo soffrire, ma era fermamente intenzionato a far funzionare le cose, so che erano anche andati da uno psicologo". La sera del 16 settembre 2016, giorno dell'omicidio di Giulia, Matteo raggiunge i genitori a Firenze con i figli e la sera va a cena con Caterini,sua moglie e la loro bambina, i suoi figli ed un'altra coppia di amici. "Per la prima volta Giulia non c'era - ha ricordato Daniela Belcastro-: io sapevo da mio marito che era in confidenza con Matteo che si stavano separando, quindi chiedemmo semplicemente dove fosse per non turbarlo e lui rispose che era rimasta a Ravenna. Lo trovai tranquillo, compatibilmente con la situazione che stava attraversando per la separazione, ma molto dispiaciuto. A tavola non parlammo perchè c'erano i bambini poi uscimmo tutti a fumare e lui ribadì che si sentiva una vittima, che avrebbe divorziato solo perchè lo voleva la moglie. Frequentavo Giulia solo quando venivano a Firenze, ma l'avevo sempre vista serena tanto che, sapendo che erano in crisi, noi amici ci chiedevamo come fosse possibile che 'da fuori' non trasparisse nulla. Erano una coppia affiatata, lei aveva sempre uno dei figli in braccio, li amava moltissimo. Accompagnava sempre Matteo alle varie cene cui lui partecipava e, scherzosamente si lamentava che lui avesse tanti impegni, ma non l'ho mai vista seccata di dover uscire". Cagnoni parla della separazione anche con l'amico avvocato Andrea Zulato. "Me lo disse ad agosto 2016 spiegandomi che non si riconosceva nelle parole della moglie che gli diceva di non sopportare più il suo odore, non voleva più essere controllata ed asfissiata da lui. Si chiedeva come mai, dopo 10 anni di matrimonio, questo cambio di atteggiamento e non pensava di essersi mai comportato male con lei. Sapeva del tradimento, ma l'avrebbe perdonata pur di restare assieme e non sgretolare la famiglia che per lui era importantissima. Il 14 settembre (due giorni prima dell'omicidio di Giulia ndr) mi chiamò per dirmi che si era molto stupito quando aveva scoperto che, nonostante avesse chiesto a Giulia di non vedere il suo amante fino alla separazione, lei lo frequentasse ancora. Io gli dissi che mi sembrava 'normale' visto che avevano una storia che si appoggiasse a lui, ma Matteo non voleva capire e, in chiusura di chiamata mi chiese se alla firma della separazione dovessero esserci entrambi i coniugi pena l'impossibilità di procedere.Penso abbia sperato fino alla fine di non dover firmare". (m.c)
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