Natale, suggerimenti per «Sorsi di festa» di qualità emiliano-romagnoli

Romagna | 24 Dicembre 2017 Le vie del gusto
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Con l’arrivo delle festività natalizie ci si prepara ad imbandire le tavole con succulenti proposte gastronomiche, tra tradizione e innovazione, e accompagnamenti enologici particolari. Per acquistare vini adeguati, economici e giusti negli abbinamenti con il cibo, proponiamo una serie di suggerimenti presentati da addetti del settore, professionisti e sommelier per non sfigurare, per brindare e magari farsi gli auguri in compagnia della famiglia o con amici. Il tutto, ovviamente, con gusto. Siamo in terra di Romagna e di Emilia per suggerimenti calibrati e capaci di portare sorsi di grande eleganza sulle tavole natalizie.

Carlo Catani, docente scienze gastronomiche
Il bicchiere non mente, è sempre più facile scegliere vini del nostro territorio per le feste di Natale. La crescita qualitativa è evidente soprattutto alla degustazione. Avrei materiale per scrivere un tomo ma le feste sono vicine e mi piacerebbe aiutare le scelte degli appassionati e dei curiosi, per cui mi limiterò a cinque proposte. Partiamo dalle bollicine. Possiamo divertirci con le bollicine del territorio e, visto che il periodo richiede di essere effervescenti, ve ne propongo tre. A dire la verità ho dovuto fare una selezione per scegliere le mie tre preferite, perché mi è capitato di assaggiarne diverse di molto interessanti. Parto con il Pignoletto frizzante sui lieviti, rifermentato in bottiglia di Federico Orsi (Orsi San Vito), un classico. Scegliete voi se separarlo dai lieviti scaraffandolo, o se muoverlo un po’ prima dell’assaggio per amalgamare i lieviti al vino, è anche divertente provare le due versioni. Non potevo tralasciare un Lambrusco rifermentato in bottiglia, e ho scelto il «Trentasei» di Cantina della Volta dalla vulcanica Angela, con un metodo classico diverso dal solito con i frutti di bosco e le marasche che vi inebrieranno. Ci spostiamo sui colli faentini per il «Resiliente» spumante brut rosè di Leone Conti, fortemente voluto in azienda da Francesco. Un metodo classico rosato a base Sangiovese e Centesimino, di grande piacevolezza che vi inviterà ad un secondo e un terzo bicchiere senza mai stancarvi. Per gli altri vi propongo dei rossi, perché con il Natale mi viene in mente un menù tradizionale: Centesimino, il vitigno del momento nel nostro territorio, riportato alla ribalta dall’associazione Torre di Oriolo, e tutti i prodotti degli associati sono interessanti. Vi segnalo però un fuori zona, il raro «A» di Villa Venti, vinificato in anfora georgiana. Un grande classico tra i Sangiovese di Romagna, che non ci delude mai, Vigna del generale 2013 (ma anche le altre annate sono eccellenti) di Nicolucci, da vecchie vigne di quasi cent’anni. Un sorso di storia e di territorio.

Gian Carlo Mondini, sommelier Ais
Partirei con un «Divo» spumante extra dry de «La Sabbiona». Ottenuto con metodo Charmat da uve Famoso dal colore paglierino intenso, presenta note fragranti e fruttate, biancospino, pesca, salvia. Sorso delicato ed equilibrato, con persistenza e gradevole cremosità. Servire a 6 °C con pasticceria salata, antipasti delicati, cruditè di pesce, paste in brodo. Proseguo con uno spumante cuvée Brut Rosé millesimato 2013 di Francesco Bellei Metodo Classico da uve Chardonnay 70% Pinot nero 30%, matura 36 mesi sui lieviti. Rosa tenue, fragranza e ricchezza olfattiva, pesca, ciliegia, fragoline di bosco. Persistenza e freschezza gustativa in evidenza che si integrano in una lunga persistenza. Servire a 8 ° C, ottimo accompagnamento a tutto pasto. Ecco un dolce come il «Talandina» Romagna Doc Albana spumante dolce 2016, Celli. La tradizione in versione spumante dal colore giallo dorato. Aromi di pesca nettarina, miele, agrumi. Gusto dolce e ben equilibrato da pregevole freschezza. Allungo finale su toni fruttati. Servire a 8 °C a fi ne pasto con dolci secchi, pandoro, panettone, dolci alla crema. Da qui suggerisco il «Concerto» Lambrusco Reggiano Doc 2016, Medici Ermete. Da uve Salamino presenta una cremosa spuma violacea. Aromi di fragoline, frutti di bosco, rosa e note vegetali. All’assaggio è una concentrazione di frutti e di stimolante acidità con un retrogusto di coerenza. Servire a 10 °C, in accompagnamento a lasagne, cannelloni, bollito, cotechino, zampone, cappone ripieno. Infine un grande rosso è il «Marzieno» Ravenna Igt 2011, Fattoria Zerbina. Da uve Sangiovese 60% e uve internazionali 40% veste colore rubino fitto. Eleganza e complessità olfattiva di grande impatto, frutta rossa e nera, spezie, fiori appassiti e tocco balsamico. Sorso pieno, vellutato e sinuoso, vino di carattere e dal finale lunghissimo. Servire a 16 °C con piatti di carni nobili, cacciagione, formaggi stagionati.

Luca Casadei, giornalista, eno comunicatore e sommelier
Per gli spumanti delle feste il mio consiglio va sul Monteroma Spumante Brut, «Vigna Cunial» (Traversetolo, PR). Bollicine fini ed eleganti per uno spumante biologico di Malvasia capace di stupire. Profumi di timo, mela, camomilla ed erbe aromatiche accompagnano un sorso fresco e piacevole. Il top per la cena della Vigilia. Oppure si potrebbe variare su «Artemis» Colli di Scandiano e di Canossa Doc Spergola Spumante brut, Bertolani Alfredo (Scandiano, RE). La riscoperta dell’uva Spergola passa da chi ne ha fatto la storia guardando sempre al futuro. Bollicina versatile con ottima sapidità e fragranza, ideale con salumi o primi piatti di pesce. Infine non poteva mancare il Villa Zappi «Ondina 33» spumante brut della Tenuta Casali (Mercato Saraceno, FC). Per chi cerca un vino speciale: spumante di Sangiovese affi nato per un anno in fondo al mare. Una bottiglia da gustare a tutto pasto la cui storia si intreccia con la missione del Dirigibile Italia al Polo Nord. Sul rosso si può optare sul Ravenna Igt  Centesimino de La Sabbiona (Oriolo dei Fichi, RA). Il rosso di Oriolo è golosissimo. Nella versione in acciaio trova la sua espressione più pura unendo profumi e sapori fruttati a una straordinaria piacevolezza. Con primi piatti, carne o formaggi: non delude mai. Infine «Satirello» Forlì Igt Sangiovese della Tenuta Diavoletto (Bertinoro, FC). Frutti rossi, spezie, caramello, note balsamiche: tutto in perfetto equilibrio tra struttura e bevibilità. Compagno di viaggio affidabile per chi ama i sapori forti a tavola, ma non vuole fermarsi al primo calice.

Giovanni Solaroli, responsabile guida Vitae per la Romagna
Mai come quest’anno non c’è che l’imbarazzo della scelta, vista la qualità dei vini. Per le feste propongo uno spumante made in Romagna, e non sono poi tanti quelli fatti con Metodo classico, optando per quello della Tenuta Pertinello, un extra brut 2014 da uve Sangiovese con oltre due anni di rifermentazione in bottiglia, l’ho trovato particolarmente armonico, con una florealità ancora vivida, un bel tatto cremoso ed un tocco finale morbido e appena ammandorlato. Tra i bianchi opterei per un’Albana magari il «Santa Lusa» 2015 di Ancarani Vini, molto intrigante e complesso, con un ventaglio di aromi davvero ampio ed un sorso penetrante sia in frutto che in freschezza. Un rosato senza dubbio è «Esor» 2016 di Fondo San Giuseppe,_ viticoltore bio di Brisighella, un taglio originale di Chardonnay e Moscato Rosa, molto profumato, sapido e invitante. Un rosso dalla beva trascinante come un rimorchiatore è il Sangiovese «Ravaldo» 2015 di Stefano Berti, bouquet aromatico elegante, tannini di qualità _ed una sferzata di freschezza sapida che corrobora il palato. Terminiamo con un passito, lo «Scacco Matto» di Fattoria Zerbina un’icona in senso assoluto. Non è un semplice vino ma è una vera emozione pura.
 
Sara Morozzi, enologa e degustatrice
Partirei con Cantina della volta, Surlie «Rimosso» Lambrusco di Sorbara Doc. Rosso frizzante, secco, rifermentazione naturale in bottiglia, sosta sui lieviti e assenza di sboccatura. Un Sorbara velato… tutto da svestire, aprire, scoprire. Un suggerimento per le tavole delle feste è anche il Podere Il Saliceto, metodo classico «Malbolle». L’autoctono Malbo in versione spumeggiante, ma pur sempre gentile, a dosaggio zero con sosta di minimo 9 mesi sui lieviti: lampone, rosa canina, amarena; una bolla fine ma al tempo stesso decisa, vi conquisterà. Proseguirei con Ca’ di sopra, «Remel» Rosso Ravenna Igt . Un anno di barrique e 8 mesi di affinamento in bottiglia rendono questo vino un ottimo compagno delle tavole invernali. Altro rosso consigliato è Fattoria Nicolucci «Predappio di Predappio – Vigna del generale» Romagna Sangiovese Doc Superiore Riserva. Il Generale che, al ritorno dalla guerra, acquista il miglior terreno di Predappio e vi impianti Sangiovese dall’ acino piccolo … due anni di botte e tre mesi di affinamento in bottiglia: il gioco è fatto! Vino corposo e complesso sia al naso che in bocca; il tannino si ammorbidisce con l’evoluzione. Keep calm. Infine Tenuta Masselina «Vino delle anfore 2011», il Trebbiano che non ti aspetti. Un vino km zero: vigneto storico di Trebbiano Romagnolo, anfore di argille faentine, medaglione in ceramica locale dipinto a mano che ritrae i volti delle nobili Dame faentine. Più che un vino una vera opera d’arte tutta Romagnola.

Mirko Morini, sommelier professionista Ais
Per le feste natalizie consiglierei un Lambrusco di Sorbara premium «Vecchia Modena» di Cleto Chiarli, strepitoso con i piatti della tradizione come il cotechino o lo zampone con le lenticchie. Fresco, di facile beva ed economico. La sua bella acidità è ideale per sgrassare le giornate gozzoviglianti e intense come quelle natalizie. Se volessimo qualcosa di più importante, sempre con le bollicine regionali, è fantastico il metodo classico Lambrusco di Modena Brut Rosé di Cantina della Volta. Un grande prodotto dai suadenti profumi di lampone, fragolina e melograno. Anch’esso ricco di grande freschezza, ma decisamente più complesso e persistente. Ottimo a tutto pasto. Passando ai rossi, vista l’importanza della festività, suggerisco due grandi prodotti romagnoli. Per chi ama il Sangiovese, ottimo il «Monte Brullo» 2013 di Costa Archi di Castel Bolognese, un vino di potenza ed eleganza, con sentori di frutta rossa in confettura e spezie dolci, ma anche note erbacee e balsamiche. Chi ama anche la «contaminazione» di Cabernet Sauvignon e Merlot al Sangiovese, è strepitoso il «Marzieno» 2011 di Fattoria Zerbina, nella sua migliore annata di sempre. Un vino ricco di sfaccettature, con tannini fi ni e persistenza. Per concludere, una bollicina dolce di casa nostra, ottima con i classici panettone e pandoro, è l’Albana spumante di Alessandro Balducci di Forlì. Cremosa, mai stucchevole e piacevole grazie a una bella freschezza e sapidità.
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