Le grandi mostre romagnole del 2018, da Forlì al ravennate

Romagna | 22 Gennaio 2018 Cultura
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A quelli che hanno sempre fretta, basti dire che per «Michelangelo e Caravaggio» si intende precisamente il Cristo risorto Giustiniani del primo (scultura del 1515) e La Madonna dei Pellegrini del secondo (olio su tela datato tra il 1604 e il 1606, conservato nella basilica di Sant’Agostino in Campo Marzio a Roma). Sono queste le opere più attese del ben più complesso allestimento «L’Eterno e il tempo tra Michelangelo e Caravaggio», che dal 10 febbraio al 17 giugno sarà ospitato a Forlì, tra i musei di San Domenico e la chiesa di San Giacomo, sperimentata per la prima volta per una mostra. E non proprio una mostra qualsiasi - vedi anche solo un’opera «promozionale» del valore della Conversione di Saulo di Ludovico Carracci -, dato che ha l’ambizione di raccontare quel fertilissimo momento artistico che l’Italia visse tra il Rinascimento e il Barocco.
Il periodo che intercorre tra il Giudizio Universale di Michelangelo e la breve affermazione capitolina di Caravaggio è per la storia dell’arte uno dei più avvincenti. Con il Manierismo si imposero le capricciose ragioni dell’«arte per l’arte», rivolta a una ristretta élite, destinate a venire combattute dalla riforma Protestante, che in qualche modo gli artisti anticiparono, reagendo con una nuova figurazione in cui le esigenze del racconto prevalessero sullo sfoggio di un virtuosismo fine a sé stesso. Ed è in questo contesto che sfilarono - e sfileranno a Forlì - figure come El Greco, Federico Barocci e i Carracci, all’interno di un percorso che prevede l’esposizione di capolavori di Raffaello, Tiziano, Correggio, Rubens, Vasari, Parmigianino e ovviamente Michelangelo e Caravaggio.
Al di là della grande mostra forlivese, è già stata presentata l’attività 2018 dei principali musei della nostra provincia ed è bene appuntarsi fin d’ora, per il Mic di Faenza, l’importante esposizione «Lenci, costume e Bon ton», dedicata alla grande manifattura italiana, dal 4 marzo al 3 giugno per portare avanti quella retrospettiva culturale sulla «ceramica nell’uso quotidiano» intrapresa dal museo faentino con invidiabile lucidità. Sempre al Mic si terrà la 60ª edizione del Premio Faenza, con le più avanzate realizzazioni in campo ceramico mondiale dal 30 giugno al 7 ottobre, mentre l’11 novembre partirà la mostra dedicata alle «Precolombiane: ceramiche, l’altra faccia dell’America».
Nel 2018 del Mar di Ravenna vanno segnalate per lo meno l’esposizione dedicata a «Licalbe Steiner. Alle origini della grafica italiana», dal 24 febbraio al 2 aprile, nonché la retrospettiva «Andante» del grande fotografo Alex Majoli, dal 15 aprile al 17 giugno. Dal 7 ottobre al 13 gennaio 2019, il Mar chiuderà l’anno alla grande con «War is over’? Arte e conflitti tra mito e contemporaneità», che in un percorso fra le arti con il fil rouge dei conflitti partirà dal monumento funebre a Guidarello per esporre opere di Picasso, Abramovic, Marinetti, Burri, De Chirico, Haring, Warhol e tanti altri.
Partirà il 3 febbraio, nel Castello Estense di Ferrara, l’attesa e già discussa mostra «La collezione Cavallini Sgarbi. Da Niccolò dell’Arca a Gaetano Previati. Tesori d’arte per Ferrara», con 130 opere dal Quattrocento alla metà del Novecento, raccolte da Vittorio Sgarbi con la madre, con lavori di Niccolò dell’Arca, Gaetano Previati e tantissimi altri (mostra in corso fino al 3 giugno). A Palazzo dei Diamanti il 3 marzo inaugura invece «Stati d’animo. Arte e psiche tra Previati e Boccioni», con opere di Segantini, Previati, Pellizza da Volpedo, Medardo Rosso, Balla, Boccioni, Carrà.
E’ invece già in corso a Bologna, al MamBo dove rimarrà allestita fino al 13 maggio, «Revolutija da Chagall a Malevich da Repin a Kandinsky», con più di 70 opere provenienti dal Museo di Stato Russo di San Pietroburgo, fondamentale per approfondire correnti che vanno dal primitivismo al cubo-futurismo, fino al suprematismo. Ultimi giorni, invece, per vedere a Palazzo Albergati «Duchamp, Magritte, Dalì. I rivoluzionari del ‘900», in corso fino all’11 febbraio. Appena una settimana più tardi, il 18 febbraio, terminerà anche «México - La Mostra Sospesa - Orozco, Rivera, Siqueiros», allestita a Palazzo Fava e dedicata ai «muralisti» sudamericani osteggiati da Pinochet. Infine, dal 2 al 5 febbraio tornerà ArteFiera, dedicata quest’anno alla «Modernità». (f.sav.)
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