Il top enologico di Romagna per le guide di settore

Romagna | 19 Ottobre 2017 Le vie del gusto
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E’ il Romagna Sangiovese il vino più premiato per la Romagna dalle principali guide enologiche (Gambero rosso, Slow wine, Espresso, Ais). Il rosso simbolo di questa terra sta riscuotendo crescenti riconoscimenti dagli esperti di settore che anno dopo anno confermano e attestano una crescita continua nella qualità delle proposte enoiche romagnole. Le zone della Romagna più vocate sono il faentino, il forlivese-cesenate e il riminese. Zone di collina che si caratterizzano per la presenza di piccole aziende vitivinicole sempre più attente a ricercare e produrre qualità in bottiglia.

Per il Gambero rosso sono otto le realtà che conquistano il punteggio massimo, i Tre bicchieri. Di queste una sola è faentina (Fattoria Zerbina), due sono riminesi (Le Rocche Malatestiane, San Patrignano), e cinque dell’area forlivese (Celli, Marta Valpiani, Villa Papiano, Noelia Ricci e I Sabbioni). Per quanto riguarda la tipologia degli otto super vini cinque sono Sangiovese (Crete azzurre ’15, I probi di Papiano riserva ’14, Il Sangiovese ’16, Oriolo ’16 e Sigismondo), due sono Albana (Scacco matto ’13, I Croppi ’16) e uno è rappresentato dal Cabernet Sauvignon (Montepirolo ’13).

L’importante Slow wine riconosce invece tredici eccellenze romagnole suddivise in tre categorie: vino slow, grande vino e vino quotidiano. Per i vini slow quattro sono faentini (Vigne dei Boschi, Fondo San Giuseppe, Cantine San Biagio vecchio, Paolo Francescani), sei sono del forlivese (Villa Venti, Villa Papaino, Madonia, Berti, Marta Valpiani e Tenuta La Viola), due imolesi (Tre monti e Monticino rosso) e una riminese (Tenuta Carbognano). Quattro sono le Albana (Montere 2014, Fiorile 2016, Vigna Rocca 2016, Codronchio 2015), otto sono i Sangiovese (Primo segno ’15, I Probi di Papiano riserva ’14, Carbognano ’16, Le ladi riserva 2013, Ombroso riserva ’13, Ravaldo ’15, il suepriore ’15 di Valpiani e Colombarone ’15).

L’Espresso nelle categorie top (I 10 vini da bere subito, da conservare, da riassaggiare) riconosce in tutto alla Romagna sei eccellenze, di cui quattro forlivesi e due imolesi. Per i vini da bere subito c’è il Romagna Albana Vitalba 2016 (Tre Monti), per i vini da conservare ci sono il Forlì Igt Le Campore 2013 (Il Pratello) e il Romagna Albana Passito 2015 (Monticino Rosso), per i 100 vini da riassaggiare vengono segnalati il Romagna Sangiovese superiore riserva Il nespoli 2006 (Podere dal Nespoli), il Forlì Igt Le Campore 2002 (Il Pratello) e il Forlì Igt Ronco del Re 1993 (Castelluccio).

Infine l’Associazione sommelier nella sua guida riconosce le quattro viti a dieci realtà vitivinicole romagnole. Si tratta di quattro faentine (Ancarani, Zerbina, Cantina San Biagio vecchio, Tenuta Santa Lucia), quattro forlivesi (Berti, Condé, Fattoria Paradiso e Poderi dal Nespoli) e due imolesi (Monticino Rosso e Tre Monti). Tre sono i Romagna Sangiovese (Ravaldo, Raggio Brusa riserva, Sassignolo), due Albana (Codronchio e Vitalba) a cui si aggiunge un Savignon rosso (Ancarani), il SabbiaGialla (San Biagio vecchio), Barbarossa cuvée (Paradiso), Marzieno (Zerbina), Borgo dei Guidi (Nespoli).

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