Green bond Hera, tutto sull’obbligazione che mette la finanza al servizio dell’ambiente
Lotta al cambiamento climatico, riduzione delle emissioni, qualità della depurazione acque e gestione dei rifiuti: sono questi i quattro ambiti strategici dei 26 progetti finanziati dall’obbligazione “verde” a dieci anni che Hera, primo caso italiano, ha emesso nel 2014, allineandosi all’esempio di altre grandi utility europee.
Le emissioni di green bond, peraltro, che a livello mondiale avevano raggiunto i 42 miliardi di dollari già nel 2015, sono salite oltre gli 80 nel 2016 e la Climate Bond Initiative prevede che toccheranno i 150 miliardi di dollari entro la fine del 2017.
26 progetti di sostenibilità finanziati grazie al green bond di Hera
Proponendo una cedola del 2,375% e un rendimento del 2,436%, l’obbligazione verde di Hera ha riscosso un grande successo, con richieste per un controvalore pari a circa tre volte il suo ammontare e una domanda composta al 75% da finanziatori internazionali, in maggioranza orientati a investire in sostenibilità, che certifica il profilo di un’operazione tanto radicata nel locale (attraverso i progetti finanziati sul territorio) quanto proiettata su scala globale.
Promosse, dunque, le scelte di Hera, che ha già destinato i 500 milioni di euro finanziati dal bond a 26 progetti, puntualmente rendicontati nel proprio Bilancio di Sostenibilità 2016: sette progetti, per un valore di 223,5 milioni, riguardano interventi volti a incrementare l’efficienza energetica; quattro progetti, a cui sono stati destinati 173,2 milioni, promuovono l’impiego di impianti di trattamento di rifiuti; altri 57,4 milioni sono dedicati - attraverso dieci progetti – all’incremento della produzione di energia da fonti non fossili; per il miglioramento degli impianti di depurazione delle acque sono in campo quattro progetti e 34,0 milioni; un ultimo progetto da 11,9 milioni, infine, punta all’incremento della raccolta differenziata e alla continua riduzione del ricorso alla discarica.