Bagnacavallo, l'ad Minguzzi saluta Terremerse: "Anni tosti, deve innovare ancora"
«Ringrazio i soci e i consiglieri per la fiducia che mi hanno accordato in questi anni e faccio i migliori auguri a Terremerse perché continui il percorso di rilancio e di innovazione intrapreso». Gilberto Minguzzi lascia la guida della grande cooperativa di Bagnacavallo (dal 2010 era amministratore delegato) e in poche parole riassume l’operato svolto. «Siamo passati da 126 milioni a quasi 150 di fatturato, una strada tranquilla in questo mondo non esiste, ogni giorno ha la sua croce, Terremerse deve continuare a cambiare più in fretta di quanto cambi il mercato se vuole mantenere e rafforzare questi trend. Ho fatto tre mandati e poi abbiamo deciso di arrivare a questa soluzione. Emilio Sabatini conosce molto bene l’azienda, farà bene».
La cooperativa ha optato per una nuova forma organizzativa che prevede l’istituzione della funzione di direttore generale. Ruolo che sarà ricoperto da Emilio Sabatini, già direttore del settore Amministrazione, Finanza e Controllo dal 2008.
Nel corso dell’assemblea generale dei Soci svoltasi il 3 luglio a Bagnacavallo, oltre all’approvazione del Bilancio 2016 è stato eletto il nuovo cda di Terremerse. Nel segno della continuità, visti gli importanti risultati ottenuti dalla Cooperativa in questi ultimi anni, sono stati riconfermati il presidente Marco Casalini (in carica dal 2010) e la quasi totalità del cda (14 consiglieri su 17). Confermati anche i vice presidente: Alessandro Tedaldi di Anita e Daniele Placci di Faenza.
44 anni, faentino, conduce un’azienda agricola a indirizzo frutticolo e viticolo, Marco Casalini è al suo terzo mandato consecutivo. «Il mio impegno e quello di tutto il cda sarà proiettato a consolidare e rilanciare quanto di buono e valido ha realizzato Terremerse negli ultimi anni. Nei confronti dei nostri soci abbiamo l’obbligo di continuare quell’importante percorso di riposizionamento che ha caratterizzato tutte le nostre filiere, studiando, creando e fornendo nuovi servizi e strumenti imprenditoriali di supporto all’impresa agricola e a tutto il territorio sul quale Terremerse opera. Ringrazio il nuovo cda per la rinnovata fiducia e ovviamente ringrazio Gilberto Minguzzi, che ha ricoperto il ruolo di Amministratore Delegato in un momento cruciale della vita della Cooperativa e che ha contribuito con dedizione a proiettare Terremerse verso il futuro. Un grazie particolare va, inoltre, ai consiglieri uscenti che sono stati fra i pilastri di Terremerse: Marino Bosi di Faenza e Omero Lippi di Mezzano. Infine, permettetemi di esprimere la mia soddisfazione per il fatto che sia entrata nel cda, per la prima volta nella storia di Terremerse, anche una rappresentanza femminile, Michela Nati».
Il bilancio dell’esercizio 2016 di Terremerse, approvato dall’assemblee dei soci della cooperativa, vede un recupero di 626 mila euro rispetto all’esercizio dell’anno precedente e 1,5 milioni euro di reddito operativo Lordo/Ebitda, ovvero reddito prodotto dall’attività caratteristica. Il fatturato è di 147 milioni euro, con un consolidato (comprensivo dei risultati delle società controllate Agriservice, Borgobuono e Semìa), che si attesta invece a 171 milioni euro. L’utile finale è di 230 mila euro: si tratta di un dato di per sé modesto, ma significativo, se si considera che è maturato in un’annata tra le peggiori degli ultimi 10 anni.