Anche in Romagna cresce l'attenzione verso la coltivazione dei melograni

Rappresenta un alleato contro il colesterolo e al contempo è una bomba di benessere per cuore, pelle e intestino. Queste sono alcune delle proprietà di uno dei frutti più significativi dell'inverno: la melagrana.

In questi ultimi tempi l'antico alimento, simbolo di fertilità, non manca mai nelle diete di chi vuole prendersi cura di sé. La melagrana, infatti, è ricco di antiossidanti, di vitamina C (quasi il 20% del fabbisogno giornaliero), vitamina K, vitamine del gruppo B, proteine, potassio e carboidrati. Questo pungente frutto viene definito come uno dei più potenti alimenti «nutraceutici», neologismo coniato nel 1989 da Stephen De Felice che indica quegli alimenti in grado di svolgere una funzione benefica per l’uomo.

Come detto i grani interni, di color rosso acceso, sono ricco portatori di vitamine e sali minerali, tra cui ferro, calcio, magnesio e fosforo. Grazie alla presenza dell’acido ellagico il frutto svolge anche un’importante azione antiossidante, contrasta i mutamenti del Dna e i radicali liberi, combattendo l’invecchiamento precoce e il rischio di malattie tumorali. Particolarmente apprezzate sono anche le sue proprietà antiossidanti e antibatteriche dovute alla presenza di antociani e tannini, mentre il nocciolo è una preziosa riserva di acido ialuronico.

Versatile è l'utilizzo in cucina. I rossi grani infatti, grazie alla loro caratteristica fortemente acida, si sposano dalle insalate ai pesci arrivando fino ad essere ingredienti per dolci. Le scorze dei frutti hanno proprietà aromatiche, soprattutto amare, e sono utilizzate nella preparazione del Vermouth.

La pianta in diverse zone d’Italia da elemento ornamentale per giardini si sta trasformando in una vera e propria coltura. Pioniere in questo campo in Romagna è l’azienda agricola Rio del Sol di Faenza, che dal 2013 ha piantato i melograni con lo scopo di verificare le potenzialità del frutto e individuando le varietà migliori. I risultati non sono mancati. I diversi cultivar selezionati, infatti, tra cui si trovano l’Ako, la Parfianka, la Wonderful oltre alla Grossa di Faenza (varietà iscritta a fine 2014 nel Repertorio della biodiversità regionale) hanno risposto molto bene alle caratteristiche del terreno e microclimatiche, portando frutti di ottima qualità. Frutti già disponibili a partire dal mese di settembre.

«C’è molta richiesta sia di melograni sia di prodotti trasformati che realizziamo a partire da questi frutti, come confetture, succhi e gelatine - spiega Marika Servadei di Rio del Sol. In particolare – sottolinea – sono in aumento le persone che chiedono il succo di melograno in purezza per gli effetti benefici sul colesterolo provati da più studi scientifici. Basta assumere 100 ml di succo per venti giorni per avere risultati importanti». Non tutte le varietà però sono uguali. Servadei sottolinea infatti che «quelle con i chicchi più neri contengono fino all’80% in più di antociani».