60 anni d'Europa, l'eurodeputato Zoffoli: "Serve una maggiore integrazione sociale, economica e politica"

Romagna | 25 Marzo 2017 Blog Settesere
60-anni-deuropa-leurodeputato-zoffoli-quotserve-una-maggiore-integrazione-sociale-economica-e-politicaquot
Onorevole Zoffoli, in che stato di salute arriva l'Europa per i 60 anni dei primi Trattati? Appare divisa su quasi tutto e poco solidale. E' così o no?
«L’Europa è sicuramente in affanno, in ‘deficit di ossigeno’, ma il percorso di costruzione europea ha avuto ancora momenti di grande difficoltà, anzi, all’inizio l’Europa veniva da una storia di distruzione dopo due conflitti mondiali. Chi crede nel progetto europeo non ha scuse, è il momento di fare un deciso passo in avanti perchè l’immobilismo rischia di portare alla morte l’Europa. Con chi ci sta bisogna spingere per un’integrazione a partire dagli ideali dei padri fondatori che si traduca poi in risposte concrete: penso a una gestione comune della sfida dell’immigrazione, al tema di una difesa unica, anche per far fronte al metaforico ‘ponte’ che stanno costruendo Trump e Putin sopra di noi. E’ tempo, per chi crede nell’Europa di farsi avanti e di lavorare per un’Europa dei popoli e dei cittadini».
E' d'accordo sull'Ue a due velocità, ipotizzata dalla cancelliera Merkel, negli ultimi mesi? Perchè?
«Quello che conta davvero è la direzione. L’Europa deve rimettersi in marcia ed avere chiaro l’approdo, che non può che essere una maggiore integrazione sociale, politica ed economica. Dentro a questa direzione comune, senza chiudersi in un’Europa di serie A o di serie B, ma basandosi anche sulle possibilità date dai trattati, quei paesi, penso soprattutto a quelli fondatori, che vogliono accelerare su dei percorsi specifici di integrazione devono poterlo fare. L’unanimità rischia di paralizzare ed uccidere l’Europa».
Negli ultimi anni, e non solo, l'Ue non è stata tenera con l'Italia.  Tutta colpa «nostra» oppure il rapporto va riequilibrato, come ha cercato di fare Renzi finché è stato al Governo?
«Sicuramente Renzi ha avuto il merito di aprire una discussione rispetto ad un’Europa dello zero virgola e della burocrazia, che rischia di allontanare i cittadini dall’ideale europeo. Grazie alle battaglie del governo Renzi è stata introdotta la flessibilità, una idea che si debba ripartire dalla crescita e che ciò che viene investito in cultura e sviluppo debba uscire dal patto di stabilità. Renzi ha poi avuto il merito di porre il Mediterraneo, la sfida dell’immigrazione, al centro del dibattito, come un fatto che non riguarda solo noi e la Grecia ma che va gestito a livello comune. Si è aperto un confronto che ha dato risultati non solo all’Italia ma all’intera Europa; ora bisogna completare questa azione e la dichiarazione di Roma, che verrà firmata nei prossimi giorni, va in questa direzione».
L'Ue è spesso percepita dai cittadini come «burocrazia e privilegi». Dal suo osservatorio che lettura può dare? Cosa deve cambiare?
«L’Unione Europea spesso è un’illustre ‘sconosciuta’; i cittadini non sanno come funzionino le istituzioni europee. Anche io sto cercando di coinvolgere le scuole, le istituzioni, le aziende e informare e far conoscere anche la dimensione dell’Europa dell’opportunità. Certo spesso appare l’Europa gendarme, controllore dei conti pubblici, che spesso ci opprime, ma non è sempre così. C’è una dimensione dell’Europa che dobbiamo mettere in luce, far conoscere, perché come dico spesso usando una metafora, stare fuori dall’Europa vuol dire costruirsi un piccolo tetto, ripararsi dalle intemperie, ma prima o poi si rimane asfissiati, senza aria. C’è bisogno di un’Europa più forte, diversa e vicina ai cittadini per competere nel mondo». (m.p.)
 
 
Compila questo modulo per scrivere un commento
Nome:
Commento:
Settesere Community
Abbonati on-line
al settimanale Setteserequi!

SCOPRI COME
Scarica la nostra App!
Scarica la nostra APP
Follow Us
Facebook
Instagram
Youtube
Appuntamenti
Buon Appetito
Progetto intimo
FuoriClasse
Centenari
Mappamondo
Lab 25
Fata Storia
Blog Settesere
Logo Settesere
Facebook  Twitter   Youtube
Redazione di Faenza

Via Severoli, 16 A
Tel. +39 0546/20535
E-mail: direttore@settesere.it
Privacy & Cookie Policy - Preferenze Cookie
Redazione di Ravenna

via Arcivescovo Gerberto 17
Tel 0544/1880790
E-mail direttore@settesere.it

Pubblicità

Per la pubblicità su SettesereQui e Settesere.it potete rivolgervi a: Media Romagna
Ravenna - tel. 0544/1880790
Faenza - tel. 0546/20535
E-mail: pubblicita@settesere.it

Credits TITANKA! Spa
Setteserequi è una testata registrata presso il Tribunale di Ravenna al n.457 del 03/10/1964 - Numero iscrizione al Registro degli Operatori di Comunicazione:
23201- Direttore responsabile Manuel Poletti - Editore “Media Romagna” cooperativa di giornalisti con sede a Ravenna, Arcivescovo Gerberto 17.
La testata fruisce dei contributi diretti editoria L. 198/2016 e d.lgs. 70/2017 (ex L. 250/90).
Contributi incassati

settesere it notizie-romagna-60-anni-d-europa-l-eurodeputato-zoffoli-serve-una-maggiore-integrazione-sociale-economica-e-politica-n14160 004
Licenza contenuti Tutti i contenuti del sito sono disponibili in licenza Creative Commons Attribuzione