Fine settimana intenso ma anche liberatorio per chi non ne poteva pià del bel tempo e dei locali chiusi. Nell’arco del week-end riaprono i tre battenti tre punti di riferimento per la «vita» di Ravenna, in particolare per chi ama la musica meno allineata. Sabato 21 è organizzato infatti l’opening party per la nuova stagione del Bronson, a Madonna dell’Albero, che scalderà i motori con tre concerti dal sound oscuro come il collettivo dark wave Havah, l’isolazionismo noise di Stromboli e il punk atonale dei Brutal Birthday. Tra gli appuntamenti da appuntarsi in calendario l’esplosivo party del 28 ottobre con Myss Keta – misteriosa italo-parodia delle derive più «gangsta» dell’immaginario musicale della rete – insieme a Dj Youtube, ossia i Camillas in vesta da dj. Il 4 novembre è già sold out il concerto di Coez, nuova sensazione cantautorale tricolore, mentre l’8 novembre tornerà il sempre bravissimo americano Micah P. Hinson. Il 17 novembre spazio a Cristina Donò, seguita il 18 dal rap cantautorale di Willie Peyote. A fine novembre tornerà Transmissions, festival delle musiche «altre», con il concerto degli Ulver come band di punta il 24 novembre all’Almagià, mentre il 27 scenderanno a Ravenna i veterani del garage-rock-revival The Fleshtones.
Sabato 21, alle 23 all’Almagià, riparte anche l’inverno elettronico del Club Adriatico, con in consolle la mancuniana Madam X, nome tra i pià chiacchierati della nuova elettronica britannica, fra techno, grime, garage e bass music. Parte prima di tutti, nella serata di venerdì 20 e con il botto, anche la stagione del Cisim, il centro giovanile di Lido Adriano, in viale Parini. Con il botto perché nella serata d’apertura è previsto il concerto di lancio ufficiale di «Nafta», secondo album «professionale» di Giacomo Toni, cantautore di Forlimpopoli che da anni imperversa tra locali e spiagge con il suo «piano punk cabaret» e finalmente anche la critica nazionale ne sta elogiando le doti davvero fuori dal comune. «Nafta» segna una sterzata bruschissima per l’arte di Toni, fino all’altro ieri sarcastico e acutissimo discepolo delle gesta pianistiche di Conte e Jannacci, ma oggi più mai indirizzato verso una cruenta miscela punk-noise, indiavolata e pestona, con testi sempre più crudi, dedicati alle storie derelitte di provincia, tra rallisti degli anni ’80, tossicodipendenti in cerca dell’ultima dose e la fiera chiusura mentale dei bar di provincia. Imperdibile.