Ravenna, indagate madre e figlia truffatrici
La Polizia di Stato al termine di un’articolata attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica di Ravenna, con il personale della Squadra Mobile ha identificato ed indagato in stato di libertà una 56enne ed una 24enne, madre e figlia, entrambe residenti a Ravenna, ritenute responsabili, in concorso tra loro, delle ipotesi di reato di circonvenzione di incapace e di autoriciclaggio.Le due donne, già conosciute alle forze di polizia per trascorsi giudiziari – truffe in particolare -, approfittando dello stato di debolezza psichica della vittima, una donna ravennate di circa 40 anni, l'hanno convinta ad accendere due contratti di finanziamento con addebito sul suo conto corrente e successivamente ad acquistare un’autovettura nuova.
La vettura, appena consegnata, è stata immediatamente rivenduta dalla 40enne ad un concessionario, ma il provento dell’acquisto è stato trattenuto dalle indagate che lhanno versato su un conto corrente di una società di cui erano titolari.
Per camuffare l’illegale introito e giustificare l’operazione di incasso in banca le due truffatrici hanno emesso fatture per operazioni commerciali inesistenti, vanificando così i controlli antiriciclaggio.
Il personale della Squadra Mobile, coordinato dal P.M. Cristina D’Aniello, sentiti vari testimoni ed analizzata la documentazione bancaria e finanziaria ha acquisito precisi e chiari elementi di responsabilità nei confronti delle due indagate ed è stato contestato loro anche l’autoriciclaggio.