Ravenna, fa discutere a Marina il deposito gnl voluto da Pir

Ravenna | 19 Luglio 2017 Cronaca
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Federica Ferruzzi Fa discutere, a Marina di Ravenna, il progetto relativo al deposito di gas naturale liquefatto presentato da Pir e destinato ad una delle due sponde del Candiano, nell’area tra la Bunge e la centrale Teodora. L’impianto, che potrebbe diventare realtà non prima di un paio di anni abbondanti, è stato illustrato nel corso di un incontro pubblico molto partecipato, che ha visto gli abitanti chiedere ai tecnici e al Comune (oltre al sindaco Michele De Pascale erano presenti gli assessori all’Urbanistica Federica Del Conte e all’Ambiente Gianandrea Baroncini) rassicurazioni sul deposito, ma soprattutto sull’area in cui dovrebbe sorgere, ritenuta troppo vicino all’abitato. «L’unico dubbio - osserva il presidente della Proloco di Marina di Ravenna, Marino Moroni, portavoce del malcontento - riguarda la sicurezza, ovvero la garanzia di sicurezza per i cittadini di Marina, località che sorge a 200metri da questo nuovo impianto. Nessuno mette in dubbio il fatto che il gnl sia un gas più pulito di altri, ma quello che non è sicuro è il luogo in cui si è pensato di far sorgere il deposito». LE GARANZIE DI PIR L’investimento sarà di circa 70milioni di euro e verranno finanziati dal gruppo Pir in partnership con Edison, che si farà anche carico di acquistare le navi per approvvigionare il deposito sul Candiano. «Si tratta - ha spiegato l’amministratore delegato di Pir, Guido Ottolenghi - di un’opportunità per Ravenna, un investimento di grosse dimensioni fatto con molta cura». L’ad ha sottolineato come progetti simili siano stati fatti in altri porti del Mediterraneo - «vicino a Marsiglia, Barcellona, in Belgio e in Olanda; paesi come la Norvegia stanno andando verso un traffico che usa gnl e tutte le nuove navi crociera vengono ordinate o a gnl o con soluzioni dual fuel che prevedono gnl» - rimarcando così la tendenza del mercato di posizionarsi verso questo combustibile. «Il progetto è molto sofisticato e consente di portare a Ravenna, probabilmente prima in Italia, un impianto per gestire i piccoli volumi di gnl, quelli che servono per alimentare traffico su autobotti o sulle navi, con un combustibile che viene considerato ad impatto di emissione carbonica molto più basso rispetto a quelli tradizionali». ...E QUELLE DEL COMUNE Nel suo intervento anche il sindaco De Pascale ha sottolineato come l’attenzione alla sicurezza sia al primo punto per l’Amministrazione. «Ravenna è stata città industriale in anni in cui esserlo aveva un prezzo molto elevato, mentre oggi ci sono tutte le condizioni per fare industria in sicurezza. A settant’anni dalle sfide di Enrico Mattei il tema è lo stesso: da una parte occorre rilanciare un investimento industriale e produttivo, dall’altro bisogna salvaguardare ambiente e sicurezza. E’ positivo che importanti gruppi nazionali e internazionali abbiano deciso di investire su Ravenna e noi non dobbiamo farceli scappare, ma capire come poter sviluppare in sicurezza questi investimenti». E assicura: «La certezza che tutti i cittadini devono avere è che tutti gli iter autorizzativi, che in minima parte dipendono dal Comune di Ravenna, dovranno presentare tutta la documentazione necessaria e le analisi di rischio, dimostrando in maniera scientifica quali siano le garanzie affinchè i luoghi sensibili non vengano coinvolti. Un impianto come questo non è tra quelli che desta maggiore preoccupazione: ad oggi, a Ravenna, abbiamo attività industriali molto più impattanti».
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