Ravenna, Al via lo shopping natalizio, il parere dei commercianti

Ravenna | 15 Dicembre 2017 Cronaca
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Federica Ferruzzi- Dopo l’appello della scorsa settimana lanciato da Mauro Mambelli, presidente di Confcommercio Ravenna, che invitava ad acquistare nei piccoli negozi tradizionali, siamo andati a sentire dai diretti interessati come stanno andando le vendite. Per la maggior parte di loro l’andamento è in linea con lo scorso anno e a segnare l’avvio della corsa all’acquisto (che per la verità sembra ancora una camminata) è stato il week end dell’8 dicembre, ma per quasi tutti il cliente è in attesa della tredicesima. «DI SOLITO A NATALE SI ‘SVENDUCCHIA’ SEMPRE» Per Alice Branzanti, titolare del negozio «Le Radici», «A Natale si svenducchia sempre: i prodotti che vanno di più sono quelli che costano meno, che si tratti di una tisana o di una tazza, l’importante è che l’importo non sia troppo alto». Nel suo negozio si vendono articoli per la casa, tisane e cosmesi,«anche se - spiega - la cosmesi quest’anno è un poco ferma, ma paghiamo il fatto di avere un negozio monomarca Erbolario in centro che ha aperto l’anno scorso. Non potendo fare diversamente, per il 2017 abbiamo regolato gli acquisti in base a questa presenza: la legge è dalla sua perchè non esiste più il limite di vicinato. Questo ha fatto sì che ad esempio in via Diaz si concentrassero tre profumerie (se si conta anche il reparto dedicato all’interno di Oviesse), tre librerie e quattro o cinque bar tutti nell’arco di cento metri. Di conseguenza, se penso alle difficoltà di questo lavoro, credo che la principale sia questa, ovvero la concorrenza che si crea per il fatto che la legge permetta la compresenza di più esercizi simili». Se questo non bastasse, Branzanti aggiunge la poca coesione tra gli esercenti: «Ci abbiamo messo due mesi ad accordarci sull’inserimento di alberi in via Diaz: manca totalmente la capacità di fare squadra, forse perchè in tempi di crisi si tirano i remi in barca ed il vicino viene visto più come un nemico che come un alleato». Riflettendo sul Natale, Branzanti spiega: «Natale è ancora in divenire, vedremo con le tredicesime, lì sapremo come si sta andando. Ho aperto nel 2010, i primi tre anni sono andati molto bene, poi nel pieno della crisi c’è stato un calo che però è rimasto costante». «INVENTARE OGNI VOLTA QUALCOSA DI NUOVO» Le voci sono diverse, ma quello che dicono è lo stesso: per rimanere sul mercato vendendo libri occorre sempre inventare qualcosa di nuovo. A sostenerlo sono Angela Longo, dell’omonima libreria, e Matteo Diversi di «Liberamente». «Le vendite – racconta Longo – sono in linea con l’anno scorso, ma il periodo natalizio è appena iniziato ed è veramente difficile fare il punto. Quest’anno l’8 è partito con fatica, ma all’incirca è come l’anno scorso. Quello che è certo è che bisogna sempre inventarsi qualcosa per stare in piedi, seguendo gli eventi in città e collaborando con le presentazioni. Non si sta più li aspettando che il cliente entri ma ci si attrezza». «Anche io - fa eco il collega Diversi - sono in linea con gli anni passati, forse un pochino meglio, ma solo perchè ho deciso di proseguire gli incontri con gli autori e le letture per bambini fino al 17 dicembre anzichè fino al primo sabato del mese, come facevo di solito. Rispetto agli altri anni sto lavorando di più con le graphic novel, anche se come sempre il settore più gettonato rimane quello bambini/ragazzi». «OTTOBRE CALDO, ACQUISTI RIMANDATI A DICEMBRE» Per Gisella Renzini, titolare del negozio «Piccole orme» e responsabile del centro storico per Confesercenti, la situazione è leggermente migliore rispetto al 2016. «Direi che si è fatto qualcosa in più dello scorso anno, ma non so se sia dovuto alla crescita o perchè ottobre è stato sottotono. Quel mese è stato troppo caldo e forse molti hanno rinviato gli acquisti. Di gente in giro ce n’è, ma solo nel fine settimana. Personalmente anche novembre è andato un po’ meglio di anno scorso: con il bel tempo le persone si muovono, ma tra settimana la città torna vuota. In molti aspettano la tredicesima, ormai gli acquisti avvengono in base alla data del versamento dello stipendio». «FINALMENTE SI MUOVE» Per il presidente del sindacato abbigliamento e calzature di Ascom, Roberto Montanari, titolare di «Scooter», «Finalmente il mercato si muove. Si tratta di piccoli importi, spesi per comprare maglieria e abiti, ma almeno gli acquisti ci sono. L’anno scorso il ponte dell’8 è ‘caduto’ di giovedì, il che significa che quest’anno c’è stato un giorno in meno, ma nonostante questo siamo abbastanza in linea con il 2016». Ad essere piaciuto ai clienti è stato anche il Black Friday, occasione in cui, spiega Montanari «abbiamo realizzato molto più di quanto fatto l’anno scorso». Anche il centro commerciale di via Bussato, con i suoi negozi, è lontano e non pare rappresentare una minaccia. «Per il momento non abbiamo risentito dell’ampliamento dell’Esp e, complice il bel tempo fino a novembre, molti hanno scelto di venire a passeggiare in centro». «PARTENZA IN SORDINA, MA E’ NORMALE» Per Stefano Perani, titolare del negozio «Cipriani», «Al momento siamo in linea con l’anno scorso, ormai è sempre così, si parte in sordina poi si va. L’abbigliamento continua ad andare per la maggiore, perlopiù si scelgono maglie e felpe». A preoccupare Perani non sono tanto gli acquisti, quanto la mancanza di allestimenti natalizi. «Quest’anno sia il viale che piazza Baracca erano completamente al buio, il Comune o chi per lui non ha provveduto ad illuminarli, non siamo stati aiutati. Di conseguenza io e altri privati abbiamo allestito un albero di fronte alla chiesa di via D’Azeglio, a dimostrazione che se c’è la volontà c’è tutto. Ci siamo organizzati in ottobre ed ora eccoci qua». In proposito, Perani aggiunge: «Mi dà fastidio che si inizino ad accendere le luci a fine novembre, l’anno prossimo quando succederà? In ottobre? Ritengo bisognerebbe dare il via allo shopping natalizio l’8 dicembre, insieme all’accensione delle luci di via Cavour». «SIAMO IN LINEA CON L’ANNO SCORSO» Anche per Mauro Tagiuri, presidente comunale Confesercenti, le vendite sono «in linea con l’anno scorso: c’è una certa fiducia, ma andiamo con i piedi di piombo» e rincara la dose del «collega» Mauro Mambelli in difesa dei piccoli commercianti aggiungendo che «il negozio di vicinato dà tante garanzie che altri tipi di acquisto non offrono, come il servizio e l’assistenza». Calendario alla mano, quest’anno il Natale prevede un week end in più, perchè ‘cadrà’ di lunedì. «Questo – osserva Tagiuri – potrà aiutare, così come potranno aiutare le tante iniziative messe in campo per attirare persone in centro. Il giudizio si darà poi, ma al momento i negozi offrono una grande varietà, ci sono tutti gli elementi per fare bene». «I CONTI COME SEMPRE SI FARANNO ALLA FINE» «A fine mese - fa eco Mauro Mambelli, presidente Confcommercio - si tireranno le somme: dicembre, infatti, è il mese per eccellenza in cui il titolare di un’attività decide di proseguire oppure no. Non a caso è questo il periodo dell’anno in cui si registra il maggior numero di chiusure di attività».
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